Roma, 30 marzo 2024 – Come annunciato, i supermercati oggi – 30 marzo 2024 - sono in sciopero. Alla vigilia di Pasqua Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato una giornata di stop nazionale in seguito alla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della Distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019 e atteso da oltre 240mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. I sindacati stigmatizzano a gran voce "l'insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti", e, si legge in una nota, hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale che sarà "attuato mediante l'astensione dal lavoro per l'intero turno di lavoro".
![Presidio dei lavoratori dei supermercati a Torino (Ansa)](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZWUyNDAyNWMtYTk5Ny00/1/presidio-dei-lavoratori-dei-supermercati-a-torino-ansa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Presidi in tutta Italia. “In Emilia Romagna adesione convinta”
Da questa mattina sono in corso presidi dei lavoratori in diverse regioni d’Italia e flash mob nei punti vendita delle imprese più rappresentative di ciascuna provincia del Paese. A Bologna una protesta è stata organizzata davanti alla Pam di via Marconi dalle 9.30 di questa mattina. “E’ un presidio unitario molto partecipato – dice il segretario generale della Filcams Emilia-Romagna Emiliano Sgargi –. L’adesione è convinta, è una giornata importante, ci sono presidi in tutta la regione. Riceviamo molta solidarietà anche dai cittadini che non lavorano nel settore”.
Federdistribuzione: “Nessuna chiusura, disagi limitati. Pronti a trattare”
Federdistribuzione parla invece di “adesione non molta alta, tra l’8 e il 9% dei lavoratori delle aziende associate” mentre “i disagi nei punti vendita sono limitati e non si registrano difficoltà per gli acquisti”.
“Federdistribuzione non ha fatto mai mancare la disponibilità alla trattativa nelle diverse fasi che si sono succedute nei mesi precedenti e nel corso dell’ultimo incontro del 26 e 27 marzo ha dato apertura a riconoscere gli aumenti salariali espressamente richiesti dalle organizzazioni sindacali, avendo sempre ritenuto importante tutelare i lavoratori e garantire la sostenibilità per le imprese – ha aggiunto la Federazione che rappresenta le imprese che operano nel settore alimentare e non -. Contrariamente a quanto fatto emergere dalle organizzazioni sindacali, Federdistribuzione precisa che non è stata fatta alcuna richiesta di “flessibilità incontrollata” nella definizione dei contratti a termine, né è stato proposto alcuno “smembramento del sistema di classificazione del personale” ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione. Federdistribuzione non ha proposto alcun demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei loro diritti. La rottura unilaterale del tavolo negoziale da parte delle organizzazioni sindacali è stata quindi immotivata in rapporto all’andamento della trattativa, così come è immotivata la convocazione dello sciopero nella giornata odierna”.
“Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale – è ancora scritto in una nota - le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi mensili (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile, a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale, con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale, e riconoscano la specificità delle imprese del settore distributivo moderno che creano occupazione, generano investimenti e contribuiscono significativamente all’economia del Paese”.
Lo sciopero su X
Su Twitter intanto è subito panico annesso ai disagi, ma anche comprensione per i lavoratori del settore.
"Ingresso da Lidl contingentato con annessa fila fuori”, scrive @cassandro91.
"Spero vivamente che almeno uno dei tre supermercati sia aperto – scrive un altro alle prese con la psicosi da pranzo di Pasqua – se no sono fritta”.
“Sciopero sacrosanto – scrive un utente su X – Massima solidarietà a tutti loro”.
Le motivazioni dello sciopero
Alla base della mobilitazione "l'irresponsabilità di Federdistribuzione" nel presentare "svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici e i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni".
Nel dettaglio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs puntano il dito contro "l'introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l'attribuzione dell'addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione)". E ancora, la protesta è contro "l'azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l'attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori". Inoltre non è stata data alcuna disponibilità alle richieste di parte sindacale di trattare il tema 'Appalti e terziarizzazioni' e 'franchising'. "Pretese irrealistiche" per i sindacati, "finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione", a dimostrazione della "ritrosia patologica" di Federdistribuzione "a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti delle aziende sue associate". "Contro l'atteggiamento arrogante di Federdistribuzione - conclude la nota unitaria - occorre mobilitarsi".
I supermercati e punti vendita a rischio
Disagi oggi potrebbero verificarsi nei supermercati Esselunga, Pam, Lidl, Carrefour, Penny Market e Famila, ma anche nei punti vendita Ikea, Oviesse, Zara, Upim, Acqua&Sapone, Rinascente, Metro, Kiko, Coin e Leroy Merlin e altre catene della grande distribuzione.