Roma, 14 novembre 2024 – La scuola si ferma ancora. Dopo lo sciopero del 31 ottobre scorso (e quello generale del 29 novembre) domani, venerdì 15 novembre, saranno a rischio le lezioni in tutta Italia domani. E le scuole hanno già avvertito le famiglie: possibile che i servizi non vengano garantiti e che gli alunni vengano rimandati a casa.
Lo sciopero nazionale della scuola e dell'università, il secondo in meno di venti giorni, è stato indetto contro l'abuso dei contratti a temine dal sindacato Anief, che ha lanciato anche una petizione per rivedere l'età pensionabile e chiedere il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria. “Lo Stato italiano nonostante una precisa procedura di infrazione ha ridotto l'organico di ruolo e ha raddoppiato l'organico a tempo determinato perpetrato l'abuso dei contratti a termine” tuona Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Ma non è tutto. Il sindacalista denuncia anche l’innalzamento dell'età media degli insegnanti e del personale amministrativo “superando persino la quota del 50% dell'organico over 50, a dispetto dell'alto tasso di burnout ravvisato nella categoria. E' chiaro ed evidente che bisogna rivedere le regole sulle finestre d'uscita del personale scolastico che spesso ha titoli universitari che non sono riscattati per gli onerosi costi nonostante siano necessari per accedere e svolgere la professione. Invece – sottolinea Pacifico – per il personale delle forze armate vige il riscatto gratuito, come pure la 'finestra che permette a 60 anni di andare in pensione senza alcuna penalizzazione sull'assegno pensionistico''.