Giovedì 14 Novembre 2024

Metalmeccanici in sciopero. Cortei a Milano, Napoli e Firenze. "Il governo come Schettino"

In testa al corteo di Napoli i metalmeccanici della Whirpool. Chiedono al governo di rilanciare l'economia e gli investimenti

Sciopero metalmeccanici, a Milano Bentivogli e Landini (Newpress)

Sciopero metalmeccanici, a Milano Bentivogli e Landini (Newpress)

Napoli, 14 giugno 2019 - La crisi morde e i metalmeccanici scendono in piazza con uno sciopero di otto ore e tre manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli - promosse da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil - per chiedere a governo e imprese di mettere al centro il lavoro, l'industria, i salari, i diritti.  "Il Governo fa come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave", ha detto a Milano Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl. Per il segretario generale delle Uil Carmelo Barbagallo "nessuno si occupa di come rilanciare l'economia e gli investimenti al Sud", mentre la leader della Fiom Cigl Francesca Re David ha denunciato "la desertificazione industriale, soprattutto al Sud". A spingere Fim, Fiom e Uilm a proclamare otto ore di sciopero generale "è la sempre maggiore incertezza sul futuro della categoria, alla luce della contrazione della produzione industriale, della perdita di valore del lavoro e dell'aumento di infortuni e morti sul lavoro".

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Il corteo di Napoli è aperto dagli operai della Whirlpool, che marciano col segretario generale della Uil, Carmine Barbagallo, mentre a Milano sfilano tra gli operai il segretario della Fim Marco Bentivogli, la ex segretario Cgil Susanna Camusso e il segretario della Cgil (ed ex leader delle tute blu della Fiom) Maurizio Landini.‎  Sia a Firenze che a a Napoli le tute blu che marciano in piazza sono oltre 10.000, come confermano le forze dell'ordine; più imponente la manifestazione a Milano, che vede in corteo 30mila tute blu. 

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LA VERTENZA WHIRPOOL - Sulla vertenza Whirlpool interviene in particolare Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. Il tono è pessimista: "Noi siamo convinti e tutti quanti dobbiamo sostenere che Napoli non va chiusa, Napoli deve continuare a vivere, perché se Napoli dovesse chiudere significa avviare un processo di chiusura che riguarderà tutti gli stabilimenti Whirlpool presenti in Italia". E ammette che "Whirlpool è la vertenza che preoccupa di più: nel 2014 abbiamo fatto un grande piano di riorganizzazione, abbiamo deciso che c'era la possibilità di continuare a produrre elettrodomestici in Italia, abbiamo sacrificato i due siti di Teverola e Carinaro proprio per far vivere Napoli e tutti gli altri siti d'Italia. Purtroppo dopo quattro anni ci ritroviamo punto e a capo".

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