Roma, 29 novembre 2024 – È in corso lo sciopero generale del 29 novembre proclamato per 8 ore da Cgil e Uil per protestare contro l’ultima manovra del governo Meloni. I sindacati parlano di “adesione altissima”. Uno sciopero che ha fatto parlare soprattutto per la precettazione sui trasporti, dove il ministro Salvini ha imposto la riduzione della mobilitazione a 4 ore. “Vogliamo rivoltare il Paese come un guanto. Hanno provato a mettere in discussione il diritto allo sciopero, c’è un tentativo serio di svolta autoritaria”, dice il segretario della Cgil Maurizio Landini durante il corteo di Bologna.
La mobilitazione
Cgil e Uil hanno indetto lo sciopero per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. Uno stop di 8 ore per tutti i settori privati e pubblici, ad eccezione dei trasporti dove è di 4 ore: per bus e metro dalle 9 alle 13, così come per il trasporto marittimo, per i voli dalle 10 alle 14. Esclusi dallo stop i treni. La mobilitazione si articola in 43 piazze in tutta Italia, da Milano a Firenze. I segretari generali, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri concludono rispettivamente le manifestazioni di Bologna (corteo ore 9.30, da Porta Lame a Piazza Maggiore) e Napoli (corteo ore 9.30, da Piazza Mancini a Piazza Matteotti).
Landini
"Per rivoltare il Paese c'è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un'altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi, deve passare l'idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione”, dice Landini da Bologna. “È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese".
Quindi l’attacco al governo e, in particolare, al ministro Salvini. "Mi sembra chiaro che c'è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto”, risponde Landini a una domanda sul diritto a scioperare. “Tra l'altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l'occupazione delle fabbriche quando chiudono”, aggiunge il segretario della Cgil. ”È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone".
Bombardieri
"Avevamo chiesto di detassare gli aumenti contrattuali, di parlare di contrattazioni di secondo livello, per parlare di competitività in questo Paese", dice il segretario nazionale della Uil Pierpaolo Bombardieri a Napoli. “E poi i servizi, la sanità, i contratti dei lavoratori che operano in questi settori e che perdono spesso anche la vita per salvare quella degli altri e per garantire servizi pubblici dignitosi", aggiunge. "Non ci interessa - spiega - se sulla sanità si è speso di più, il dramma della sanità è che non riesci a dare servizi. Chi deve andare oggi a fare una visita, non riesce ad avere un appuntamento, non riesce a trovare una soluzione, un milione di persone si sposta dal Sud al Nord per essere curato. Questi sono i temi che abbiamo posto nella giornata di oggi, sono le nostre richieste al governo".
Bombardieri ricorda poi che Salvini "si è sprecato in insulti. Ha detto che siamo ridicoli, estremisti. Ma non tutto il Governo ha fatto le stesse valutazioni. La nostra è una protesta pacifica, democratica". Il numero uno della Uil parla di “attacco politico al diritto di sciopero. Salvini dovrebbe risponderci sul perché non si rinnova il contratto dei settore dei trasporti. Ci scusiamo per i disagi, le persone sono in piazza anche per chi usufruisce dei servizi pubblici".
Tajani
Dal leader della Cgil, Maurizio Landini, "c'è un linguaggio fondamentalista. Un sindacalista dovrebbe parlare di diritti dei lavoratori. Bisogna sempre usare buonsenso e un linguaggio che serva a risolvere i problemi, non a incendiare le piazze. Capisco la propaganda, per questo dico che è più un linguaggio da politico che da difensore dei lavoratori", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.