Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Sciopero 29 novembre 2024, i treni non si fermano. Mezzi pubblici, Salvini avverte i sindacati

Cgil e Uil hanno revocato la mobilitazione per il trasporto ferroviario. Confermato lo stop in tutti gli altri settori, compreso il tpl. Il vicepremier: “Senza fasce di garanzia precetto”

Roma, 19 novembre 2024 – E’ ancora battaglia sullo sciopero generale del 29 novembre con un’ulteriore richiamo del Garante ai sindacati: l’esclusione del personale ferroviario dalla mobilitazione non basta. La Commissione Garanzia Sciopero chiede di “rivalutare con senso di responsabilità” per “non pregiudicare ulteriormente i diritti costituzionalmente garantiti degli utenti, già interessati nel medesimo periodo da astensioni collettive precedentemente proclamate”. 

Torino, sciopero dei trasporti
Revocato lo sciopero dei treni per il 29 novembre (Ansa)

Treni regolari

Oggi Cgil e Uil hanno fatto sapere che il trasporto ferroviario è escluso dallo sciopero del 29 novembre contro la manvora economica del governo Meloni. I treni circoleranno regolarmente. La ‘concessione’ dei confederati è arrivata dopo un primo intervento del Garante che chiedeva di revocare la mobilitazione anche per sanità e giustizia. Ma su queste non c’è stato finora nessun passo indietro. I medici peraltro si fermano già domani, 20 novembre. Confermato invece lo stop di 24 ore in tutti gli altri settori, compresi quelli del trasporto aereo e del trasporto pubblico locale: a rischio dunque bus, tramvie, metropolitane (gli orari variano da città a città). Braccia incrociate anche per il personale delle autostrade.

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Mezzi pubblici, Salvini: “O fasce di garanzia o precetto”

Ci saranno garanzie per chi usa i mezzi pubblici? Proprio a proposito del Tpl, il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini avverte. “Se tornerà lo sciopero selvaggio, come è stato l'ultima volta, senza le fasce di garanzia e che rovinano la giornata a milioni di italiane ed italiani, togliendo il diritto alla salute, al lavoro, allo studio, interverrò direttamente come la legge mi permette di fare”. I sindacati “hanno tolto le ferrovie ed è già un passo in avanti”, ammette il ministro che però torna ad agitare lo spettro dello precettazione (quando lo sciopero viene revocato forzatamente).