Lunedì 4 Novembre 2024
MILLA PRANDELLI
Cronaca

Montagna, strage di giovani. "Troppa neve: sentieri trappola"

Quattro morti in due giorni. L’esperto: "Mai senza equipaggiamento"

Montagna, pericolo valanghe, sicurezza. Foto generica (Taddei)

Montagna, pericolo valanghe, sicurezza. Foto generica (Taddei)

Ponte di Legno (Brescia), 22 gennaio 2018 - Prevenire i problemi e informarsi sugli itinerari da seguire. Partire sempre equipaggiati portando con sè i sistemi di autoprotezione in caso si voglia andare fuoripista. Non mettersi in situazioni rischiose e fruire sempre del consiglio e della presenza di esperti della montagna. Sono questi alcuni consigli dati dal Corpo nazionale del Soccorso alpino per voce di Pierangelo Mazzucchelli, presidente della V Delegazione Bresciana, nato e cresciuto ai piedi dell’Adamello, a Ponte di Legno. Un esperto, un uomo di montagna, che mette in guardia escursionisti e sciatori sui pericoli e le insidie che in questo particolare periodo dell’anno sono rappresentati dalla neve in quota.

Da cosa è determinato il pericolo delle slavine? «Soprattutto dal fatto che si sono accumulati più strati di neve che non hanno coesione tra loro. Questo ne facilità il movimento. Inoltre in questi giorni c’è spesso stato vento forte, che è un altro fattore che determina lo spostamento degli strati nevosi».

È il caso di andare lo stesso in montagna? «Assolutamente sì. Il problema non è quello di andare o non andare in montagna, ma di farlo nel modo giusto. La montagna va affrontata con coscienza e responsabilità. Non dobbiamo mai improvvisarci esperti».

A chi possiamo rivolgerci per avere i consigli giusti e le informazioni necessarie? «Le guide alpine, i maestri di sci e anche noi volontari del Soccorso alpino, siamo sempre disponibili a dare informazioni in merito alla situazione nivo-metereologica e al pericolo valanghe. Ci sono anche molti siti che danno bollettini. È chiaro che si deve ponderare accuratamente l’itinerario e tenere sempre conto del tempo. Non imponiamoci una meta da raggiungere per forza: spesso decidere di rinunciare è la scelta più giusta».

Possiamo andare soli ad affrontare il fuoripista? «Il consiglio è di fruire del servizio delle guide alpine e dei maestri di sci. Loro sanno cosa è possibile fare e cosa no».

Come dobbiamo equipaggiarci? «Dobbiamo avere abiti tecnici adatti all’alta montagna. In caso di escursioni e free ride, ovvero quando si va fuoripista, non devono mancare i dispositivi di autoprotezione quali sonda, pala e arva (per la ricerca delle persone sotto valanghe, ndr). È indispensabile saperli usare. A tutti consiglio di andare in area di addestramento attrezzate. In Tonale ne abbiamo una, per esempio. Meglio sarebbe avere anche un dispositivo Avalung che consente di respirare in caso di slavina».

Le ciaspole si possono usare ovunque? «Le ciaspole sono delle racchette da neve. Vanno usate esclusivamente sulla neve fresca e non quando ghiaccia, né su strati di ghiaccio. Quando la superficie è particolarmente dura e scivolosa si debbono usare i ramponi: in queste condizioni le ciaspole non solo sono inutili, ma anche pericolose. In ogni modo è necessaria la massima attenzione nell’affrontare fondi di questo tipo che sono particolarmente difficili. Anche nel caso di escursioni con le ciaspole, il mio consiglio è chiedere a esperti quali le guide alpine o delle scuole del Cai di accompagnarci dopo aver pianificato un itinerario idoneo alle nostre capacità, di cui dobbiamo sempre tenere conto, informando coloro che seguono la nostra escursione».

Cosa dobbiamo fare se finiamo sotto una valanga? «Innanzitutto cerchiamo di non finirci. Prevenire è meglio che curare. Se però accadesse mettiamo le mani a coppa davanti al volto, di modo da creare una calotta di aria. Poi cerchiamo di stare calmi, consci del fatto che i soccorsi si muoveranno e verranno a salvarci».