I casi in Italia
Sono 15 i nuovi casi di West Nile o febbre del Nilo registrati in otto giorni (25-31 luglio 2024) dal bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Un aumento preoccupante se si considera che da inizio maggio i casi complessivamente segnalati in Italia sono stati 28, di cui 16 nella forma neuro-invasiva (la più grave), mentre altri sette casi asintomatici sono stati identificati in donatori di sangue, 4 sono i casi manifestati con febbre e infine un altro caso asintomatico. Dei casi confermati due hanno avuto esito fatale, con il decesso dei pazienti: una donna di 80 deceduta all'ospedale di Pordenone il 19 luglio scorso e un uomo di 86 morto otto giorni dopo all'ospedale di Schiavonia (Padova) dove era ricoverato da qualche giorno. Ma già nei giorni scorsi il virologo Fabrizio Pregliasco aveva lanciato l'allarme per "una problematica che sta diventando sempre più importante, considerando che la circolazione interessa ben 6 regioni d'Italia, alla luce della presenza del vettore" che trasmette l'infezione, ormai autoctona nel nostro Paese e "del fatto che siamo in una fase iniziale con numeri destinati a salire". Il primo caso umano autoctono di infezione da West Nile della stagione è stato segnalato in provincia di Modena il 26 giugno scorso.