La malattia infettiva mpox (nota come vaiolo delle scimmie) è stata individuata per la prima volta nell'uomo nella Repubblica democratica del Congo nel 1970. Esistono due sottotipi (varianti) del virus: il clade I e il clade II. Il clade I, più letale, è endemico da decenni nel bacino del Congo, in Africa centrale. Il clade II, meno grave, è stato nel frattempo endemico in alcune parti dell'Africa occidentale.
Fino agli ultimi anni, le epidemie erano per lo più causate da persone che avevano contratto il virus da animali infetti come i roditori o ad esempio mangiando carne di animali selvatici infetti. Poi negli ultimi anni il virus ha fatto quello che viene definito "salto di specie" ed è diventato trasmissbile da uomo a uomo. Inizialmente il contagio sembrava essere legato ai rapporti sessuali (in particolare omosessuali) poi però il meccanismo di trasmissione del virus è mutato diventando maggiormente contagioso.
Si tratta di un virus della stessa famiglia del vaiolo (Poxviridae) ma che si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. Il nome deriva dalla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa.