E si pone di fatto la stessa domanda lo zoologo triestino Nicola Bressi, che ha studiato gli animali del parco dove è stato ritrovato il cadavere di Lilly. Dai cinghiali ai ratti: perché nessuno l’ha attaccata? La risposta potrebbe avvalorare la tesi del cadavere spostato nel boschetto poco prima del ritrovamento. Scenario che naturalmente avvalora l’ipotesi dell’omicidio e tende ad escludere il suicidio. E rimanda a uno scenario mai provato finora dalla scienza, quello di un cadavere conservato in un luogo refrigerato. Anche sugli animali, però, fino a questo momento le conclusioni non sono così nette. In altri casi di cronaca nera - come Goffo-Binni - i cinghiali hanno ignorato il cadavere, rimasto nel bosco per mesi, sotto pochi centimetri di terra. In altre parole, la materia è da approfondire.