Cecilia Sala viene condotta al carcere di Evin, uno di quelli che gode di peggior fama in Iran e non solo. È il posto "dove vengono tenuti i dissidenti”, ricorda Chora Media, la podcast company per la quale la giornalista lavora.
Le viene assegnata una cella in isolamento, dove una forte luce al neon non si spegne nemmeno per dormire; oltretutto è costretta a riposare a terra. Neanche una visita dell'ambasciatrice Paola Amadei riesce a far migliorare le condizioni di prigionia. Nonostante tutto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani assicura che la 29enne è "in buona salute".
Le vengono sequestrati gli occhiali e concesse appena tre telefonate: alla madre, al padre e al fidanzato, il giornalista Daniele Raineri. L'appello ai tre è univoco: "Fate presto". Il governo, mediante del parole di Tajani, assicura al TG4: "Ora cercheremo di fare quello che abbiamo fatto con Alessia Piperno, l'altra giovane italiana arrestata qualche mese fa e che siamo riusciti a riportare a casa".