Lunedì 6 Gennaio 2025
ANNA VAGLI
Scene

Neonati sepolti in casa: il lato dark della madre dietro la sua normalità

Il profilo della giovane accusata di due infanticidi. La sua pericolosità sta nel riuscire a mostrarsi serena.

Chiara Petrolini non ha bisogno di scappare. La sua forza è la normalità, la capacità di mimetizzarsi in una vita apparentemente perfetta, senza mai tradire il minimo segnale di ciò che nasconde davvero. È questa capacità che ha portato i giudici del Tribunale del Riesame di Bologna a una decisione netta: la ragazza deve tornare in carcere. Non ci sono alternative, perché Chiara non è solo pericolosa. Ed è come se fosse invisibile.

Nella sua villetta di Vignale di Traversetolo si sono consumati potenzialmente due omicidi, due gravidanze portate a termine in segreto, due vite spezzate. I genitori erano presenti, ma nulla li ha portati a sospettare cosa stesse accadendo sotto i loro occhi e sotto il loro tetto. Non il sangue trovato sui tappeti o nel lavandino, non il silenzio assordante che avvolgeva quei neonati mai sentiti piangere. Chiara ha agito con precisione, nascondendo ogni traccia, manipolando ogni situazione. E poi, una settimana dopo il suo secondo parto, eccola a New York, seduta davanti allo skyline di Manhattan, a godersi una vacanza in uno degli osservatori più in voga della grande mela.

Non c'è ansia in quella foto, nessun segno di pentimento o cedimento. È serena, perfettamente in controllo, come se nulla fosse accaduto. In una posa che accomuna milioni di visitatori. Questo rende il suo profilo inquietante: il suo più grande nascondiglio è la sua vita quotidiana. Una facciata costruita con cura, fatta di successi universitari, lavori come babysitter e una relazione stabile con il padre di quegli stessi figli che ha scelto di seppellire in giardino. Chiara non è impulsiva, non è spinta dalla disperazione.

Ogni sua azione è calcolata e premeditata. Nessuna vigilanza domestica può impedire che tutto si ripeta, che Chiara possa ancora concepire, portare avanti una gravidanza e commettere lo stesso orrore, mantenendo intatta la sua facciata. Per questo, la sua pericolosità è nella capacità di apparire normale, persino rassicurante.

Non tradisce emozioni, non lascia emergere il lato oscuro. E questa apparente serenità è il motivo per cui non può essere lasciata libera di agire. Ora lo hanno confermato anche i giudici del riesame. Chiara Petrolini non ha bisogno di scappare. La sua normalità è già la fuga perfetta. E, se non fermata, potrebbe usarla di nuovo.