Giovedì 4 Luglio 2024
DAVIDE
Cronaca

Scena muta agli esami per protesta. Nel liceo gli ispettori del ministero: "Voti bassi già decisi? Verifiche"

Scoppia la polemica sulle prove scolastiche in un Paese che mette sempre il bastone tra le ruote ai giovani

Scena muta agli esami per protesta. Nel liceo gli ispettori del ministero: "Voti bassi già decisi? Verifiche"

Scena muta agli esami per protesta. Nel liceo gli ispettori del ministero: "Voti bassi già decisi? Verifiche"

Rondoni

L’Italia contro i giovani? Non siamo solo un Paese per vecchi, ma siamo diventati un Paese contro i giovani? Sembra che l’Italia si accanisca contro i migliori dei suoi giovani, a veder le notizie che riguardano esami di maturità ed esami di altro genere, tipo quelli per diventare avvocati. Da un lato, la esemplare protesta delle tre ragazze del liceo Foscarini di Venezia, dove il ministro Valditara – prendendo seriamente in considerazione le rimostranze delle studentesse – ha mandato una ispezione. Le tre, finita con ottima media i 5 anni di studio, si sono viste rifilare un voto basso all’esame scritto di greco, come molti loro compagni. E per protesta han fatto scena muta all’orale. Promosse. Del resto, che senso ha in poco tempo esaminare un percorso di 5 anni di scuola? È come dare indirettamente degli incapaci ai colleghi che hanno condotto fin lì i ragazzi. È garantire allo Stato e ai suoi emissari l’ultima parola. Un rito. E non a caso molti lo vedono così, ma senza crederci. Alcuni ragazzi han partecipato all’esame per conto di un compagno deceduto. Bellissima cosa. Ma appunto, un rito.

Le tre ragazze han detto no. Ci voleva qualcuno che lo dicesse questo no, oltre ai rari che come me lo scrivono da anni. Li stiamo prendendo in giro con valutazioni, test, esami surreali e ridicoli. Non sarà anche per questo che i ragazzi trattan male lo Stato che li tratta male (non votando e andandosene)? Dall’altro lato, mentre non si spengono le polemiche su cui è intervenuta il ministro dell’Università Bernini sulla differenza di votazioni sud-nord dei test di medicina, ecco la falciatura senza precedenti di candidati nei recenti esami per diventare avvocato (la metà dei candidati a Roma) e anche qui con strane sperequazioni sud-nord. È un esame divenuto durissimo e troppo aleatorio nella valutazione. A tale aleatorietà si aggiunge che per la lentezza del lavoro delle commissioni (poche ma ben remunerate) molti ragazzi sostengono l’esame due volte, non avendo saputo in tempo di esser già risultati idonei alla volta precedente, idem per la magistratura. Insomma l’assurdo.

Esami strani e che cambiamo spesso denotano confusione negli adulti, più che nei ragazzi, e aumenta l’impressione di qualcosa che non ha come vero obiettivo valutare, ma semmai scremare, mantenere in tutti i modi una sorta di potere sull’accesso alla vita e al lavoro. Eppure il ministro Valditara continua, anche al G7 young, a parlare di talenti (idea educativa che viene dal Vangelo, non dai talent show). Ma i talenti di un giovane non si valutano con test, esami e prove assurde. Bensì col tempo e la prossimità, e certo anche con messe alla prova. Ma che siano chiare, sensate, credibili.