Roma, 12 agosto 2023 - "Sono le parole più difficili della mia vita". Così lo scrittore Roberto
Saviano, amico intimo di Michela Murgia, ha detto prendendo la parola ai funerali della scrittrice scomparsa il 10 agosto per un carcinoma renale.
"Michela – ha ricordato Saviano - voleva che questa giornata fosse per tutti. Sembrava suonasse quando batteva sui tasti. Per Michela la condivisione era il senso di tutto. Quando le cose non andavano lei ti diceva: 'Non stare solo, vieni qui'. Le scelte di Michela possono essere sintetizzate in: non essere soli, non lasciare soli. Michela ha protetto tutti fino alla fine, anche nei momenti dolorosissimi della fine".
"Lei è stata abile a non far sentire il dolore delle sue scelte di lotta - ha sottolineato Saviano - Ci siamo conosciuti e uniti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto. In questo Paese è stato possibile che si considerasse una scrittrice, intellettuale attivista come una nemica politica. Michela ha voluto stare accanto a me nei processi che mi hanno riguardato. Voglio darle tutta la mia gratitudine: durante la notte e i pomeriggi difficili, Michela c'era. 'Abbi fiducia in chi ci legge e capisce', diceva. Quelli che hanno fatto davvero del male a Michela - ha attaccato Saviano - sono quelli che avevano un piede qui e un piede lì, quelli che stavano a metà per convenienza. Sono loro ad aver reso la sua vita difficilissima. Michela sceglieva, perché il silenzio di fronte all'orrore l'avrebbe resa infelice. Scegliere è l'unica cosa che la faceva sentire in asse con sé stessa". Lunghi applausi al termine del suo discorso.
Saviano ha portato il feretro fuori dalla Chiesa degli Artisti insieme ai figli d’anima della scrittrice, sulle note di ‘Bella ciao’ intonato dalla piazza.