Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Sara Anzanello, con le azzurre fino alla fine. "Non mollate mai"

L'ex campionessa del mondo se n'è andata dopo una lunga battaglia. Ha lasciato il suo messaggio: "Siate sempre forti"

Sara Anzanello (Instagram)

San Donà di Piave, 25 ottobre 2018 - Fino all'ultimo ha tifato per le ragazze terribili. Perché si prendessero quell'oro, come aveva fatto lei 16 anni fa. Sara Anzanello, ex campionessa del mondo di volley, a 38 anni ha perso la sua battaglia, ma si farà ricordare per la grinta e il sorriso che l'hanno accompagnata anche negli ultimi giorni di vita. 

Una passione viscerale, quella per la pallavolo, che l'ha portata a intraprendere la carriera da professionista già a 17 anni. Certo il fisico l'aiutava, ma oltre ai 193 centimetri c'era molto di più.

Sara ha la tecnica e soprattutto la tempra da vera combattente, tanto che arriva presto a vestire la maglia azzurra e nel 2002 taglia il traguardo più ambito: la medaglia iridata nei Mondiali in Germania. Ci sono poi le coppe del mondo, gli argenti al World Grand Prix, quello agli Europei e anche il riconoscimento personale di 'miglior muro', al grand prix del 2006. 

Il volley è stata la sua vita, fino alla fine, quando l'exploit delle ragazze di Mazzanti in Giappone le ha fatto rivivere il sogno mondiale. Sara non si perdeva un match, come dimostrano i post pubblicati sui suoi profili social nei giorni scorsi. Ha visto le giovanissime azzurre lottare come leonesse, le ha spronate da lontano, ha seguito trepidante le loro azioni a rete fino alla finale persa senza rammarico. "Complimenti ragazze terribili - scrive su Facebook - Argento pienamente meritato". Hashtag "#bestrong".   

"Siate forti", era l'augurio alle nuove generazioni della pallavolo. Ma anche il suo motto, il modo di prendere di petto la vita, che l'ha messa duramente alla prova dopo l'epatite fulminante contratta in Azerbaijan. Anche nei momenti più difficili Sara non rinunciava all'ironia. Così nei suoi post, il ricovero presso l'ospedale Niguarda di Milano diventava "un soggiorno alla spa". Solo con la sua forza di volontà era riuscita a tornare in campo, ma quella forza non è bastata.  "Never give up", scriveva scattandosi un selfie dal letto del reparto. Sara se n'è andata ma ha lasciato forte il suo messaggio: non mollare (mai).