Roma, 23 febbraio 2023 - Solo 11 Regioni italiane 'hanno passato' l'esame del ministero della Salute secondo le nuove pagelle sull'adempimento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), riferite all'anno 2020. A evidenziare i punti principali del report è la Fondazione Gimbe che, nelle parole del presidente Nino Cartabellotta, "ha effettuato alcune analisi sia per confrontare la resilienza dei servizi sanitari regionali nell'anno dello scoppio della pandemia, sia per valutare le differenze tra le Regioni del Nord, colpite con violenza dalla prima ondata, e quelle del Sud, di fatto risparmiate da tale impatto grazie al prolungato lockdown della primavera 2020".
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Come funziona la valutazione
Ogni anno il ministero della Salute valuta l'erogazione delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire gratuitamente ai cittadini, o attraverso il pagamento di un ticket. Il monitoraggio valuta 22 indicatori in tre macro-aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Per ciascuna area viene assegnato un punteggio compreso fra 0 e 100 e le Regioni vengono considerate adempienti se raggiungono un punteggio pari o superiore a 60 in ciascuna delle tre aree; con un punteggio inferiore a 60 anche in una sola area, la Regione viene classificata inadempiente.
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Le pagelle delle Regioni
Le Regioni/Province autonome adempienti sono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Trento, Toscana, Umbria, Veneto, e Puglia - l'unica regione del Mezzogiorno che è stata promossa. Le altre 10 sono inadempienti. Abruzzo, Liguria, Molise e Sicilia sono state 'bocciate' in una sola area di valutazione; Basilicata, Campania, Bolzano, Sardegna e Valle d'Aosta in due, Calabria insufficiente in tutte e tre le aree. Le Regioni inadempienti vengono sottoposte ai Piani di rientro, strumento che prevede uno specifico affiancamento da parte del ministero della Salute che può arrivare sino al commissariamento della Regione.
"Enormi diseguaglianze tra Nord e Sud"
L'esame indica "enormi diseguaglianze tra Nord e Sud", evidenzia il Gimbe. "Nonostante il maggior impatto della prima ondata pandemica" Covid "nel Nord del Paese - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - anche la nuova 'pagella' conferma sia il gap Nord-Sud, visto che solo la Puglia si trova tra le 10 Regioni adempienti, sia le condizioni estremamente critiche della sanità in Calabria". "Si tratta di una vera e propria 'pagella' per i servizi sanitari regionali - afferma Cartabellotta - che permette di identificare Regioni promosse, pertanto meritevoli di accedere alla quota di finanziamento premiale, e bocciate". "Considerato che il 2020 è stato caratterizzato dall'emergenza pandemica - precisa il presidente - il monitoraggio dell'erogazione dei Lea è stato effettuato solo a scopo di valutazione e informazione, senza impatto sulla quota premiale".
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