Roma, 20 settembre 2018 - Mancano 53mila infermieri in Italia e i sindacati alzano la voce: «Così si gioca con la vita dei pazienti». A soffrire sono in particolare alcune regioni come la Campania dove ne servirebbero quasi 9 mila. Morale? Ogni infermiere non dovrebbe assistere più di sei malati per turno, ma in realtà ne ha in carico quasi il doppio con punte che arrivano a 17 in Campania. Inoltre secondo l’Ocse, ogni medico avrebbe bisogno di almeno tre infermieri per coprire 24 ore su 24 l’assistenza al paziente ma questo rapporto in molte regioni italiane oscilla intorno al due. E crolla, in alcune singole aziende sanitarie, fino a sfiorare la parità.
Di certo il meccanismo si è inceppato. «Quello che non funziona è il blocco delle assunzioni che da dieci anni le varie finanziarie continuano a perpetuare – spiega Michelangelo Librandi, segretario nazionale Uil-Fpl, il comparto dei lavoratori della sanità –. Al di là del numero chiuso per i corsi universitari qui non siamo in grado nemmeno di poter assumere persone per il turnover di chi va in pensione. Chiediamo al governo che il decreto concretezza della ministra Bongiorno faccia una verifica di quello che è il mondo della sanità, iniziando dalla carenza di infermieri. Devono fare un piano di assunzioni importante per fornire la giusta copertura. Inoltre è vero che ci sono ospedali sguarniti ma dobbiamo farci carico anche della richiesta di servizi sanitari sul territorio, nelle case». Come se non bastasse, il numero chiuso per l’accesso ai corsi universitari per le Professioni sanitarie acuisce il problema, visto che sarà disponibile in media solo un posto ogni tre concorrenti. Il test di ingresso si è tenuto nei giorni scorsi, il 12 settembre, e vi hanno partecipato circa 75 mila studenti con il sogno di diventare infermiere, fisioterapista, ostetrica, dietista e igienista dentale (sono 22 gli indirizzi possibili). Per i risultati ognuno dei 37 atenei dove si sono svolti i test adotta un proprio calendario ma, in linea di massima, entro la fine del mese usciranno le graduatorie.
I posti disponibili? Appena 23.487 per 409 corsi di laurea di cui il più richiesto è quello per infermiere con 14.758 posti da contendersi al test di ingresso. E varie fortune a seconda anche della regione di provenienza: ben 3.129 posti nel Lazio (con l’università di Roma La Sapienza che assorbe oltre due terzi del totale), 2.162 in Lombardia, che si piazza così al secondo posto, seguita dal Veneto con 1.321 posti. Competizione molto aspra in Molise dove i posti disponibili per quest’anno sono solo 75. Immancabili le proteste e i sit-in contro il numero chiuso, animate soprattutto da parte di associazioni studentesche, il giorno del test di ingresso.