Roma, 20 settembre 2024 – “Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”, accusa lui alludendo a uno sfregio sulla fronte. “Mi hai letteralmente mandato fuori di testa, mi hai portato a un punto imbarazzante... mi hai fatto diventare una iena”. Ribatte lei, come per giustificarsi. Quella che potrebbe sembrare una lite furibonda tra una qualunque coppia ormai ai ferri corti, è invece il puntuale resoconto di una chat tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la mancata consigliera Maria Rosaria Boccia.
Sangiuliano: “Ho fatto cose che non avrei mai fatto”
Quelle stesse chat cui alludeva Sangiuliano nell’intervista confessione al Tg1, (lasciando intendere di temerne la pubblicazione), sono allegate alla denuncia presentata in Procura e pubblicate da La Verità. Una serie di messaggi che sono parte della documentazione allegata alla denuncia presentata dal legale dell’ex ministro per l’ipotesi di reato di tentata estorsione e violazione della privacy nei confronti di Boccia. “Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto”, si legge in un altro dei messaggi di Sangiuliano. Mentre lei risponde: “Hai ragione”.
La fede nuziale sottratta e la minaccia del trojan
Ma non è tutto. Secondo quanto emerge dalle chat pubblicate, in un accesso di “gelosia” Boccia si sarebbe impossessata dalla fede nuziale dell’ex ministro e gli avrebbe chiesto di poter accedere al suo cellulare, pena, in caso di rifiuto, l'inoculazione di un trojan per controllarlo. Particolare questo che spiegherebbe come mai la donna conosca conversazioni anche istituzionali, oltre che riservate e private, dell’ex titolare del dicastero della Cultura.
Il patto di riservatezza
Dalle chat sarebbe anche emerso che Boccia avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza secondo cui lui non l'avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro storia. Ma, come emerge in alcuni messaggi, Sangiuliano si rifiuta di firmare alcun documento. La firma stessa sarebbe stata infatti una prova dell’esistenza di una relazione tra i due.
La finta gravidanza
Ma la bomba arriva in una delle ultime chat: il 2 agosto scorso, quando, sempre secondo La Verità, Sangiuliano scrive: “Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo”. Messaggio a cui, una settimana dopo, Boccia fa riferimento quando scrive: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”, alludendo a una ipotetica gravidanza, di fatto mai annunciata in alcun messaggio, ma che giustificherebbe le foto della coppia all’uscita da uno studio medico.
Ora i magistrati dovranno raccogliere anche la versione di Boccia. La donna, secondo quanto contenuto nella denuncia, avrebbe accusato l’ex ministro di non essersi speso abbastanza per lei.
Il monito del Garante
In relazione alla vicenda dell'ex Ministro Gennaro Sangiuliano, il Garante privacy richiama media e siti web e al più rigoroso rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e, in particolare, al criterio dell'essenzialità dell'informazione. È, peraltro, indispensabile – sottolinea il garante – garantire la dignità di tutte le persone coinvolte, procedendo a una valutazione più approfondita circa l'oggettiva essenzialità di dettagli e informazioni relativi ad aspetti intimi, omettendone la pubblicazione quando non rispondono a un'esigenza realmente informativa su vicende di interesse pubblico.