Napoli, 19 settembre 2018 - Bagno di folla per le celebrazioni del miracolo di San Gennaro. Il cardinale Crescenzio Sepe si è recato nella Cappella del Tesoro del Duomo di Napoli e ha aperto la cassaforte che custodisce la sacra reliquia: "Il sangue è sciolto", ha detto il cardinale alle 10.08. Si rinnova così il prodigio della liquefazione, grande auspicio per la città di Napoli. Un annuncio che è stato seguito da un lungo e caloroso applauso dei fedeli presenti. "Lo abbiamo trovato già tutto sciolto appena abbiamo aperto la cassaforte", ha aggiunto il cardinale.
ATTIMI DI TENSIONE - Alcuni attimi di tensione nella cattedrale, quando un uomo ha tentato di scagliarsi contro il sindaco de Magistris urlando invettive e agitando i pugni. L'anziano signore che cercava di consegnare una lettera al primo cittadino è stato bloccato da alcuni rappresentanti del cerimoniale e scortato all'esterno della chiesa. Inoltre dopo l'annuncio della liquefazione il cardinale Sepe ha avuto un lieve malore probabilmente a causa del gran caldo. Invitato dalle persone intorno a lui a lasciare l'altare, Sepe ha rifiutato ma ha dovuto comunque rinunciare a portare l'ampolla all'esterno della Cattedrale come avviene ogni anno in occasione del miracolo.
La celebrazione del miracolo di San Gennaro si è svolta alla presenza del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli e presidente della Deputazione di San Gennaro Luigi de Magistris e del vicepresidente della Deputazione Riccardo Carafa D'Andria. La cerimonia "è un momento di grande spiritualità - ha detto il presidente De Luca -, in cui la comunità napoletana e non solo si ritrova, un grande evento religioso ma anche civile. C'è bisogno che San Gennaro tenga una mano sulla città di Napoli". Il miracolo avviene tre volte l'anno: a settembre, nel giorno appunto di San Gennaro, nel sabato che precede la prima domenica di maggio e a dicembre.
San Gennaro, cosa è successo quando il sangue non si è sciolto
TRA STORIA E TRADIZIONE - Gennaro, nato a Napoli nella seconda metà del III secolo, è eletto vescovo di Benevento. Viene decapitato per ordine di Diocleziano il 19 settembre del 305. Durante l'esecuzione una nobildonna di nome Eusebia riesce a raccogliere in due ampolle il sangue di san Gennaro, custodendolo con molta venerazione. Dopo l'editto di Costantino un vescovo di Napoli fa traslare solennemente le ossa di san Gennaro da Pozzuoli alle catacombe della sua città. Durante il tragitto Eusebia regala al vescovo anche le due ampolle con il sangue del martire. Il fenomeno, che ormai da secoli si ripete, è la liquefazione del suo sangue. La notizia più antica si trova in un autore siciliano, il quale racconta che il 17 agosto del 1389 ''fu fatta una solenne processione per il miracolo che il Signor nostro Gesù Cristo ci mostrò nel sangue del beato Gennaro, che era in un'ampolla e si liquefece come se nel giorno stesso fosse uscito dal corpo del Beato''. Il fatto si ripete ogni anno nell'anniversario del martirio, il 19 settembre, quindi nel primo sabato di maggio, in cui si ricorda la prima traslazione da Pozzuoli a Napoli, e il 16 dicembre, anniversario della terribile eruzione del Vesuvio arrestata, secondo la credenza dei napoletani, per intercessione del loro patrono.