Lunedì 19 Agosto 2024
RITA BARTOLOMEI
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Cronaca

Terrore a San Candido (Bolzano), la ricostruzione: dalla sparatoria sulle scale all’irruzione del Gis

Il comandante provinciale dei carabinieri nella conferenza stampa in procura: il killer aveva armi e “una notevole quantità di munizioni. Altissimo rischio, gli scenari potevano essere diversi”

Duplice omicidio a San Candido (Bolzano): ore di terrore nel comune dell'Alto Adige affollato di turisti

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San Candido (Bolzano), 19 agosto 2024 - Una notte e un giorno di terrore quelli vissuti tra sabato e domenica a San Candido (Bolzano), dove l’ex guardia giurata Ewald Kuehbacher ha ucciso il padre 90enne e Waltraud Jud, sua vicina di casa.

Ecco la ricostruzione di un sabato e domenica di follia nelle parole di Raffaele Rivola, comandante provinciale dei carabinieri di Bolzano che questa mattina ha ricostruito l’episodio nella conferenza stampa tenutasi in Procura con Federica Iovene, la pm che segue il caso e che ha spiegato: “Allo stato attuale non abbiamo elementi per dire quale sia stato il movente”

Duplice omicidio di San Candido: la conferenza stampa in procura
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“La prima chiamata per una fuga di gas”

"La prima richiesta di intervento era stata per una fuga di gas – ha chiarito il comandante -. Quindi sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari. Subito dopo ci sono state altre chiamate che parlavano di colpi di arma da fuoco”.

La prima sparatoria sulle scale

Quando i carabinieri hanno provato ad avvicinarsi all’appartamento del quarto piano, prosegue il racconto del comandante Rivola, il killer li ha accolti sparando. “A mezzanotte ho preso la decisione di chiamare il Gis, non si potevano rischiare altre vite”, svela il colonnello. Perché il killer, ricorda, “dal quarto piano del suo appartamento avrebbe potuto colpire sia un’auto in transito sulla Statale che un treno di passaggio. Per questo abbiamo deciso di chiudere strada e stazione”.

La scoperta del primo cadavere

"Dopo essere riusciti a entrare nell’edificio è stato trovato un cadavere sulle scale”, ha proseguito il colonnello. Era il corpo senza vita di Waltraud Jud. Ma subito è partita “una serie di colpi di arma da fuoco, il che ha portato i carabinieri a dover tornare sui propri passi per assumere posizioni di sicurezza. A quel punto è stata fatta una rapida analisi della situazione e abbiamo richiesto l’intervento speciale dei Gis che è stato approvato in tempi record dal Comando generale”.

Barricato e armato

Gli investigatori sapevano già chi avevano di fronte: un’ex guardia giurata che in casa teneva – regolarmente – armi e munizioni. “Una notevole quantità di munizioni”, ha precisato il colonnello. “C’era un’unica via d’accesso presidiata con un tiratore in posizione di vantaggio. C’era anche il rischio che potessero venire presi degli ostaggi, perché nell’edificio si trovavano altre persone e l’assoluta impossibilità di qualsiasi tentativo di mediazione”, ha aggiunto Rivola nel corso della conferenza stampa in Procura.

Il paese isolato: chiuse statale e ferrovia

“Grazie all’intervento del sindaco, della protezione civile, dei vigili del fuoco volontari e della croce bianca si sono adottate una serie di misure, dall’avvisare le persone a non uscire di casa, alla chiusura della statale e del traffico ferroviario, anche e soprattutto perché erano interessate dal settore di tiro del tiratore”.

La notte di calma apparente

"Dalle ore 2.20 di notte in poi lo scenario era di calma assoluta, tant’è che quando sono intervenuti i Gis è stato necessario fare una ricognizione con una particolare strumentazione tecnica per capire cosa era successo nell’appartamento”. L’intervento, è la conclusione del colonnello, “si è condotto in situazione di altissimo rischio, perché l’uomo ha fatto fin da subito fuoco nei confronti degli uomini del Gis, che hanno usato anche artifizi stordenti. Da parte dei Gis non c’è stata alcuna esplosione di colpi di arma da fuoco”.

"Lo scenario poteva essere diverso”

Lo scenario poteva essere diverso, è la riflessione del colonnello. Quell’uomo “poteva sfondare porte e come minimo prendere in ostaggio persone. Aveva una disponibilità di munizione notevole e una grande ampiezza di tiro”. Ieri pomeriggio San Candido ha tirato un sospiro di sollievo.