Domenica 6 Ottobre 2024
FILIPPO BONI
Cronaca

Sammy che sfidò la malattia. Il coraggio, la laurea e l’esempio. Addio al bambino nato vecchio

Basso aveva 28 anni ed era affetto da progeria. Era il paziente più longevo al mondo. Il Capo dello Stato lo aveva nominato Cavaliere, si è spento dopo un malore al ristorante.

Sammy che sfidò la malattia. Il coraggio, la laurea e l’esempio. Addio al bambino nato vecchio

Basso aveva 28 anni ed era affetto da progeria. Era il paziente più longevo al mondo. Il Capo dello Stato lo aveva nominato Cavaliere, si è spento dopo un malore al ristorante.

"L’importanza di andare avanti nonostante tutto nella vita è cruciale, anche quando tutto sembra impossibile". C’è una frase tra tante che ha pronunciato nel corso della sua breve esistenza che rimbalza il giorno dopo la sua morte e che ci lascia sgomenti. È l’ultima che ha proferito Sammy Basso prima di andarsene per sempre, l’ha detta tre giorni fa a Venezia, quando era andato a ritirare il premio Rizzi nella categoria ’Ambiente e Società’ per "la forza di volontà, lo spirito di sacrificio, il coraggio che lo sostengono: un grandissimo esempio a cui guardare con ammirazione e gratitudine e cercare d’imitare". Già.

Sammy Basso non c’è più. Il ragazzo geniale affetto da invecchiamento precoce, ovvero dalla progeria di Hutchinson-Gilford, una malattia rarissima che conta solo 103 casi nel mondo (e lui era il malato più longevo), si è spento a 28 anni l’altra sera durante una cena in un ristornate, dopo un malore improvviso. Non c’è più la sua intelligenza, la sua ironia, la sua umiltà, non c’è più la sua profondità e la misteriosa e bellissima scia luminosa che emanava e che lasciava dietro di sé. Era il primo dicembre 1995 quando venne alla luce Sammy, ed ha sempre vissuto con la famiglia a Tezze sul Brenta, senza mai permettere alla malattia con la quale conviveva, di rompere gli argini nella sua esistenza.

Frequentò il liceo Scientifico St. J. Da Ponte di Bassano del Grappa, conseguì la maturità e si immatricolò al corso di laurea di Fisica all’Università degli Studi di Padova per poi passare al corso di Scienze naturali. Sognava di andare a lavorare presso il Cern di Ginevra. Dopo la laurea con 110 e lode, con una tesi dedicata all’esistenza di terapie per rallentare il decorso della propria patologia, il 23 marzo 2021 ottenne la laurea magistrale in Molecular Biology all’Università di Padova. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo aveva anche insignito del Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica. Ai ragazzi consigliò il tempo di capire cosa devono fare da grandi, dando il giusto valore anche al fallimento.

"Si può non essere perfetti per inseguire e realizzare i propri sogni, io ne sono l’esempio. Non si è mai troppo vecchi per farlo, l’età in fondo, non è nulla", disse loro. Ai capi del mondo di fronte al tempo nefasto di bombe e dolore che stiamo vivendo con i tanti conflitti aperti in campo internazionale, dedicò una frase bellissima, delicata come una carezza ma decisa come uno schiaffo. "Se i potenti della terra capissero cosa significa lottare per la vita, non avrebbero il coraggio di fare la guerra". E Sammy con la sua lotta e con la sua testimonianza lascia un segno memorabile, nonostante il brevissimo tempo concessogli per attraversare la vita.

La sua malattia gli provocava un degrado delle cellule e degli organi, così fragili da non fargli cambiare i calzini da solo, correre o e allacciarsi le scarpe. Quella stessa malattia lui la combatteva portando il suo caso nel mondo, scrivendo libri, percorrendo viaggi, attraversando popoli e nazioni. Cercò la positività dappertutto: famiglia, amici, fino alla fine. Regalò luce, Sammy, con generosità e altruismo. Ha illuminato popoli e angoli oscuri dell’animo, e lo ha fatto soprattutto per i giovani.

"La scuola è fondamentale – disse recentemente -, perché insegna anche l’ingiustizia. E l’ingiustizia fa crescere, l’ho provato sulla mia pelle: dobbiamo insegnarlo a tutti i ragazzi del mondo". E un mondo senza Sammy Basso non è solo più ingiusto, ma sicuramente anche più solo. Ci lascia la sua più grande eredità: il suo esempio, ce lo ha seminato nel cuore. Abbiate cura di avere il tempo di portarlo al futuro.