Tezze sul Brenta (Vicenza), 11 ottobre 2024 - “Pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, e due cose non mi piacevano: non poterci essere e non poter consolare chi avrebbe partecipato”.
Era il 2017 quando Sammy Basso scriveva queste parole, con la richiesta specifica che fossero pronunciate solo nel momento della sua morte. E così oggi la lettera-testamento è stata letta dal vescovo di Vicenza monsignor Giuliano Brugnotto, durante l'omelia del funerale.
La lettera è un inno alla vita che è stata una nuova, ultima, lezione: "Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia", aveva scritto, "non ascoltate! Non c'è mai stata nessuna battaglia da combattere, c'è solo stata una vita da abbracciare per com'era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio".
"Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato. L'unica cosa che mi dà malinconia è non poter esserci per vedere il mondo che cambia e che va avanti", si legge inoltre,
"Non siate troppo tristi: chi vuole piangere pianga, chi vuole festeggiare festeggi, come farei io'', si legge ancora.
"Ciò di cui non mi pento è di aver amato tanto, per cui amate chi vi sta attorno - conclude -, perché i nostri compagni di viaggio sono quanto di più positivo ci possa accadere...e sappiate che è stato un piacere percorrere la vita con voi”.
La lettera si chiude con un post scriptum, una delle tante battute che il giovane biologo era solito fare: ''State tranquilli, tutto questo è solo sonno arretrato''.
"Ci siamo amati, sostenuti e arricchiti a vicenda", ha rievocato la mamma di
Sammy, Laura Lucchin, nel suo saluto al termine del funerale, "il nostro è stato un percorso faticoso che ha costretto ad andare all'essenziale, a non sprecare neppure un sorso della vita".