Dai piedi ben piantati a terra davanti al citofono del palazzone delle case popolari bolognesi ai 4500 metri per lanciarsi su Arezzo con il paracadute. Matteo Salvini esorcizza la sconfitta in Emilia-Romagna, punta al settebello alle prossime elezioni regionali ("vinceremo 7 a 0", ha detto) e cala sulla Toscana contendibile. Giovedì pomeriggio l’appuntamento: il leader della Lega con Giovanni Galli, ex portiere di Fiorentina, Milan e Nazionale, capolista del Carroccio nel collegio di Firenze città, con il deputato bergamasco Daniele Belotti, coordinatore della Lega in Toscana e la senatrice Tiziana Nisini, salirà a bordo di un aereo e raggiugerà l’alta quota insieme a un gruppo di esperti paracadutisti di cui molti ex militari, per poi lanciarsi tutti insieme.
Obiettivo: volare sulla Toscana. Una sorta di acrobazia scaramantica. A metà tra lo sport estremo, la prova di forza e coraggio e lo spirito goliardico: uno show che lascia da parte le tribune politiche e si avvicina all’aria scanzonata del Papeete. A terra, ad attendere il quartetto leghista, ci saranno striscioni e tanti fan del leader del Carroccio. Ma non solo: il cielo si colorerà anche del verde leghista con fumogeni mentre Salvini sventolerà proprio il simbolo del suo partito con un bandierone mentre plana. Ha gentilmente declinato l’invito Susanna Ceccardi, candidata presidente per la Regione Toscana, "leonessa di Cascina" sì, ma intimorita da buttarsi da lassù. Lo show volante è nato quasi per caso: la proposta è stata fatta dal consigliere comunale di Prato Marco Curcio, paracadutista. "Perché Matteo non organizziamo un bel volo col paracadute?", ha detto a Salvini. E lui non se lo è fatto ripetere due volte. "Facciamolo". Da allora è scattata tutta l’organizzazione per il volo, la squadra, la coreografia.
E dire che finora la presenza di Salvini a fianco di Susanna Ceccardi per la campagna elettorale estiva era stata discreta, tutta diversa da quella impostata in Emilia-Romagna.
Sempre fianco a fianco, sullo stesso palco: una sinergia per dare l’assalto al fortino del centrosinistra che resiste da 50 anni. Strategia del tutto diversa da come si era comportato a gennaio scorso quando spesso lui era ad un incontro e la candidata Lucia Borgonzoni ad un altro.
Se da Bologna a Rimini, da Ravenna a Parma aveva monopolizzato l’attenzione locale e nazionale, in Toscana si è mosso con la massima attenzione.
Ha parlato spesso di temi locali, calandosi nel problemi della regione, ex locomotiva del centro Italia. Non solo: aveva scelto anche la Versilia per una settimana di vacanze ad agosto. Bicicletta e passeggiate, toni minimal con gli immancabili selfie, seppur a distanza di sicurezza Covid.
Poi il colpo di teatro, il lancio su Arezzo da 4500 metri. A dieci giorni dal voto regionale come se volesse riprendersi la scena tutto d’un tratto, volesse nuovamente concentrare su di sé i riflettori. "Noi siamo così – dice Daniele Belotti che ha un brevetto civile da paracadutista – autentici e spontanei. La campagna elettorale in Toscana è stata entusiasmante con le piazze piene e tante persone che ci chiedono il cambiamento. L’iniziativa è simpatica e Matteo l’ha subito cavalcata. Alla gente Salvini piace così e lui con la gente ci sta troppo bene anche lanciandosi da 4500 metri".