ROMA
Sul fine vita la Lega dà libertà di coscienza ai parlamentari e consiglieri regionali: c’è quanto meno un cambio di approccio nella linea indicata da Matteo Salvini nel corso del consiglio federale. Il partito non ha una posizione univoca sul tema e lascia quindi esprimere ciascuno in base alle proprie sensibilità. Anche il governatore del Veneto Luca Za è intervenuto condividendo la linea.
I due si erano trovati su posizioni diverse quando Zaia aveva sostenuto una legge di iniziativa popolare bocciata dal consiglio regionale veneto a gennaio, con il centrodestra spaccato. In quel caso Salvini spiegò che "la Lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero", ma precisando che era "un bene" che fosse finita in quel modo. Ora un’altra regione a guida leghista, la Lombardia, si appresta a un banco di prova simile.