Giovedì 21 Novembre 2024
SOFIA SPAGNOLI
Cronaca

Salute mentale, il 41% dei giovani si sente infelice e il 21% soffre d’ansia. Tra le prime cause la dipendenza da social

Ecco cosa emerge dall’indagine di Telefono Azzurro dedicata alla salute mentale e realizzata su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni

Giovani e salute mentale: il report di Telefono Azzurro (iStock)

Giovani e salute mentale: il report di Telefono Azzurro (iStock)

Roma, 15 novembre 2023 – I giovani d’oggi sono sempre più tristi, insicuri e soli: il 21% di loro si sente in ansia e a un ragazzo su due il futuro appare come un qualcosa di davvero oscuro. Questo è quanto emerge dall’indagine di Telefono Azzurro, dedicata alla salute mentale dei giovani e realizzata con il supporto di BVA Doxa su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni. L’indagine è stata presentata oggi in occasione della conferenza per la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Niente più ragazzi spensierati

Gioventù spensierata? Un lontano ricordo. Dall’indagine di Telefono Azzurro emerge che nelle ultime due settimane soltanto il 41% dei ragazzi si è sentito felice. Il 21% dei giovani ha dichiarato di sentirsi in ansia o preoccupato, il 6% triste.

Sofferenze tra pari

Tra le principali sofferenze che gli adolescenti riscontrano tra i loro coetanei c’è al primo posto la dipendenza da internet e dai social network (52%), seguita dalla mancanza di autostima (41%), dalle difficoltà relazionali con gli adulti (40%), ansia e attacchi di panico (30%). Soltanto il 2% ritiene che i propri coetanei non vivano situazioni di sofferenza.

Lo stigma dello psicologo

In sofferenza sì, ma restii a chiedere aiuto a uno specialista. Un giovane su tre pensa che rivolgersi a un esperto sia motivo di vergogna. Solo il 39% degli intervistati da Telefono Azzurro pensa che possa essere utile parlare con uno psicologo per superare le proprie difficoltà. Il 22% preferirebbe potersi raccontare in modo anonimo utilizzando, ad esempio, le chat. Intelligenza artificiale, chatbot, e app di salute mentale sono ritenute facilmente accessibili per il 63% dei ragazzi oltre ad essere strumenti dove non ci si sente giudicati, anche se il 58% teme di non sentirsi veramente ascoltato a causa della scarsa empatia.

Le chiamate d’emergenza

In aumento le chiamate d’aiuto al Telefono Azzurro (19696). Durante il 2022, il centro ascolto e consulenza ha gestito oltre 1.400 casi relativi a problematiche attinenti all’area della salute mentale, con una media di 4 casi gestiti al giorno. Anche le chiamate al servizio Emergenza Infanzia (114) sono in crescita. I casi d’emergenza sono quasi raddoppiati nell'ultimo periodo: +87% rispetto al 2020 e +99 rispetto al 2018. I più fragili sono gli adolescenti, ma il disagio e la sofferenza psichica sono in crescita anche tra i più piccoli. Tra le motivazioni delle chiamate, il 58% contatta il servizio emergenza per disagio emotivo psicologico, il 17% suicidio, 14% atti autolesivi, 5% disturbi alimentali, 4% identità, 1% disturbi dello neuro sviluppo.

Situazione di incertezza

L'attuale situazione di incertezza grava pesantemente sulla salute mentale dei ragazzi. Anche il conflitto in Medio Oriente sta influenzando negativamente sentimenti e vissuto dei ragazzi: più di un giovane su due è rimasto impressionato di fronte alle notizie e alle immagini dolorose del conflitto, mentre il 35% ritiene di aver avuto una reazione all'inizio, ma ora si sente abituato. Ma quali sentimenti genera la guerra? Il 49% dei ragazzi sottolinea di provare molto spesso rabbia, il 59% tristezza, il 39% angoscia. Un ragazzo su 5 molto spesso fa incubi sugli attacchi. Il 19% pensa alle vittime del conflitto ogni giorno, il 39% spesso e il 30% qualche volta.

"E tu stai bene con te?"

Per aiutare i ragazzi a uscire dalla solitudine, Telefono Azzurro ha presentato "E Tu, Stai Bene con te?”, una guida che parla direttamente ai ragazzi e che risponde in maniera concreta ai dubbi rispetto al disagio che stanno vivendo. “Nell'ultimo anno abbiamo visto aumentare le richieste di aiuto legate alla salute mentale - afferma Caffo-. Per questo abbiamo organizzato questa giornata di riflessione condivisa. La velocità del digitale ha modificato radicalmente lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi che si trovano a gestire, troppo spesso da soli, forme di difficoltà e di disagio, oltre ad essere esposti a moltissimi rischi”.

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