Giovedì 10 Ottobre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Salmonella, intossicazioni in 8 paesi: rucola dall’Italia sotto esame

Lisa Barco, direttore del Centro di referenza nazionale salmonellosi dell’Izsve: “Stiamo parlando di un prodotto di prima gamma, un vegetale non trasformato e raccolto dal campo è da lavare, e questo è chiarito molto bene sulla confezione”. Carlo Locatelli (IRCCS Maugeri di Pavia): “Cosa raccomandiamo nel documento appena consegnato al ministero”

Il batterio della salmonella

Il batterio della salmonella

Roma, 9 ottobre 2024 – Intossicazione da salmonella Umbilo dall'Italia all’Austria alla Germania, per finire con gli Emirati Arabi Uniti e la Gran Bretagna. Secondo le prime indagini, i focolai sarebbero stati provocati da rucola in arrivo dall'Italia.

Secondo la notifica  della Rasff – Rapid Alert System for Food and Feed – della Commissione europea, i paesi interessati sono 8:

  • Austria
  • Danimarca
  • Germania
  • Italia
  • Qatar
  • Svizzera
  • Emirati Arabi Uniti
  • Regno Unito.

Lisa Barco, direttore Centro nazionale salmonellosi

Lisa Barco, direttore del Centro di referenza nazionale salmonellosi dell’Izsve - Istituto zooprofilattico delle Venezie – spiega: “Siamo stati coinvolti in approfondimenti su analisi fatte su diversi lotti di rucola italiana. Il sierotipo Umbilo è molto molto raro, ci sono pochissime segnalazioni”. Tutto è partito, ricostruisce la scienziata, “dai casi in Austria, dopo questa prima positività sono stati fatti approfondimenti e campionamenti”.

Da che cosa è provocata la salmonellosi

Ma come è potuto accadere? Lisa Barco mette l’evidenziatore su un punto: “La cosa da chiarire molto bene è che stiamo parlando di un prodotto di prima gamma. Che cosa significa? Che il vegetale non trasformato e raccolto dal campo è da lavare, e questo è chiarito molto bene sulla confezione. Aggiungo: è buona norma estendere questa abitudine a  qualsiasi prodotto non cotto”.

A questo link tutte le info dell’Izsve

Le parole di Carlo Locatelli

E lo ripete anche Carlo Locatelli, direttore del Centro nazionale antiveleni IRCCS Maugeri di Pavia. “Le insalate possono essere veicoli di batteri – mette in chiaro –. Quello che non riusciamo a controllare in Italia è la coltivazione primaria, ad esempio l'acqua. Come Comitato nazionale per la sicurezza alimentare abbiamo appena consegnato al Ministero un documento proprio su questo, ci auguriamo che in futuro si possano avere strumenti per controllare le acque ma a monte, sugli scarichi.  E per tutte le insalate, anche quelle in busta, è bene riprendere le vecchie abitudini, lavare il cibo è una cosa buona. Questo non è un concetto scientifico ma è una cosa corretta”.

“Gli aspetti che favoriscono l’intossicazione”

Ma da che cosa può essere provocata la salmonella? “Gli aspetti favorenti – mette in fila Lisa Barco – possono essere l'acqua per irrigazione, i fertilizzanti e i concimi che possono contaminare il terreno, anche insetti infestanti”.

Che cos’è la salmonella

La salmonella “è un microrganismo ubiquitario presente negli ambienti, quindi anche gli animali possono rappresentare un veicolo. Parliamo di un batterio gram negativo, sono riconosciuti più di 2.600 siero varianti, alcune sono più frequentemente cause di malattia nell'uom.o altre più di rado. Di solito la contaminazione avviene attraverso un'infezione alimentare. Ma capita anche per contatto diretto con animali infetti. Insisto, la gestione corretta di un alimento prevede il lavaggio adeguato sicuramente un elemento utile di grande aiuto per ridurre un’eventuale contaminazione”.