Mercoledì 18 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Saldi 2018, via alla grande corsa. Italiani pronti a spendere ma gli sconti sono più bassi

Ieri in Basilicata, da venerdì in tutte le regioni

Saldi (Archivio)

Roma, 3 gennaio 2018 - La partenza ieri in Basilicata, oggi in Valle d’Aosta e venerdì nelle altre regioni. Stiamo parlando dei saldi invernali 2018, che interesseranno 15,6 milioni di famiglie e muoveranno 5,2 miliardi di euro con un budget di spesa pari a 143 euro a persona. Ecco i dati riferiti dall’Ufficio studi di Confcommercio in occasione dell’avvio delle vendite con gli sconti. Con una spesa media a persona di 143 euro, 331 a famiglia. Insomma, se avete in mente di fare ancora qualche regalo dopo le feste di Natale e Capodanno, potete cogliere l’occasione per risparmiare anche qualcosa. E i saldi iniziano con il ritorno dopo anni di un debole ottimismo tra gli italiani che in quasi sei casi su dieci (59%) pensano che la situazione economica del paese sarà stabile o migliorerà nel 2018, una percentuale superiore dell’8% rispetto allo scorso anno.

A sostenerlo è la Coldiretti in occasione della prima prova sul mercato degli acquisti del 2018, sulla base dei dati Deloitte sulle previsioni dell’anno nuovo. L’atteggiamento positivo degli italiani – sottolinea l’associazione – si colloca leggermente al di sopra della media europea del 58%, che è peraltro in miglioramento rispetto al 49% dello scorso anno. Tra gli europei meno positivi, ci sono i greci (29%), i belgi (48%) e gli inglesi (53%), impegnati nell’affrontare gli effetti della Brexit. Il maggiore ottimismo degli Italiani – conclude la Coldiretti – si è già sentito nelle spese per le feste, che tra Natale e Capodanno, ha raggiunto i 12,9 miliardi di euro tra cibo, viaggi, divertimenti e regali. «Dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine e una ripresa ancora debole, almeno nel fashion retail, la buona notizia è l’incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016», ha commentato Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia.

«Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario – prosegue – è appena iniziata». Per Borghi, la spesa «per gli acquisti in saldo per valore, secondo le nostre stime, sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, da ieri, con l’Iva al 25%». Per quanto riguarda le regole dei saldi, Confcommercio, invece, ricorda che «la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato», caso in cui «scatta l’obbligo della riparazione o della sostituzione», dello sconto o restituzione se il compratore ha segnalato il vizio entro due mesi; è discrezionale anche la possibilità di provare i capi, mentre è obbligatorio accettare carte di credito se l’adesivo è esposto e indicare il prezzo normale, oltre al prezzo scontato.

Secondo uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, stimando il trend di quest’anno, abbigliamento e calzature registreranno un abbassamento dei prezzi del 21,3%, in leggera diminuzione rispetto allo scorso anno, quando lo sconto fu del 21,7%. «Prosegue la tendenza dei commercianti, a fronte di una leggera ripresa dei consumi, di ridurre gli sconti praticati» afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, «i dati Istat ci confermano inoltre che i ribassi solitamente pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, sono gonfiati e ben lontani da quelli effettivi», conclude Dona.