Firenze, 7 dicembre 2023 – Da ’C’eravamo tanto amati’ a ’Il mio peggior nemico’ la regia è stata lunga, a tratti lenta, spesso frenetica. Ora che scorrono i titoli di coda tra Matteo Renzi e Dario Nardella, possono farsi la guerra senza dover ricorrere a orpelli istituzionali di sorta. Lo strappo che si è consumato in riva d’Arno è gigantesco. Nardella si è definitivamente smarcato dall’ex amico imponendo per la candidatura a sindaco la sua assessora al sociale Sara Funaro, nome sul quale l’ex Rottamatore aveva posto ogni veto possibile. E così Renzi, avvelenato, ha rilanciato mollando ogni ipotesi di accordo al primo turno con il Pd e annunciando la candidatura per Iv di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione, figura di peso e campionessa di preferenze.
Saccardi, dopo mesi di voci è ora di scendere in campo.
"Firenze ha bisogno di una svolta. Da ex assessore al sociale penso a quello che è accaduto all’Astor con una occupazione illegale permessa per troppo tempo e una bambina che sparisce nel nulla. Con noi non è mai successo e non succederà più: la città si merita un’amministrazione sicura e solida. Dalla Multiutility all’aeroporto, dalla pulizia ai cantieri serve chi amministra bene, non chi vive di slogan. Io sono Stefania, Firenze mi conosce. Quando c’è stato bisogno ho saputo fare passi indietro perché per me la politica è gioco di squadra. Ma questa città che non sistema le case popolari e le buche e mette decine di milioni per uno stadio rabberciato che non si farà mai, merita di cambiare passo".
Sinistra frammentata. Firenze può andare al centrodestra?
"Se si cacciano assessori, si fa la squadra per accontentare le correnti, si mette il veto su Iv bisogna anche essere consapevoli che Firenze può avere qualunque sindaco. Purtroppo non esiste più lo schieramento riformista attento agli interessi generali del quale ho fatto parte. La logica del o con me o contro di me rischia di far sbattere il Pd e il centrosinistra".
Ha prevalso la linea ortodossa di Nardella. Questa lacerazione interna può portare a un’ulteriore erosione di consensi?
"Pensano di gestire Firenze come fosse una provincia bulgara, ma così rischiano di perdere. Funaro candidata, ma con quale programma? Sullo sviluppo di Peretola Sinistra italiana dice “Il Pd dica no”. Chi ha ragione? Io non ho dubbi, ma Funaro che pensa? E sullo stadio? Più che di ortodossia parlerei di spartizione di poltrone e di cariche".
L’altra aspirante sindaco Cecilia Del Re, defenestrata dalla giunta Nardella e messa alla porta dal Pd che nega le primarie che cosa farà adesso?
"A me piacerebbe che fosse raccolto il suo appello a fare comunque le primarie. Direi: prendiamo il regolamento del 2009 e portiamo la gente a votare. Cecilia è un’amica e la sua vicenda rappresenta più di mille parole quello che è accaduto a Firenze. A lei dico: facciamole noi le primarie, creiamo noi un’alternativa riformista. Recuperiamo valori e programmi che portarono al cambiamento di Firenze".
Pensa che accetterà?
"Lo spero. Io sono pronta a correre. Ma se facciamo le primarie e perdo do una mano a lei. Questo Pd ha perso la sua anima. Facciamo noi quello che il Pd ha sempre fatto e che questa classe dirigente fiorentina così pavida ha paura di fare".
In che cosa è diversa la vostra idea di città rispetto al Pd?
"I soldi pubblici non vanno allo stadio, ma a ospedali, case popolari, scuole. Le multe si fanno per la sicurezza e per le associazioni che combattono gli incidenti, non per far cassa. Se vuole vado avanti".
Con quali aspettative si candida?
"Quella di vincere"
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