Giovedì 14 Novembre 2024
GIULIA PROSPERETTI
Cronaca

Roma, arrestato regista. "Ti faccio girare un film". E le violentava

L'uomo ha 69 anni. Il pm: abusi anche su tre minorenni durante i provini

Il regista Pino Flamini, in una foto dalla sua pagina Facebook

Il regista Pino Flamini, in una foto dalla sua pagina Facebook

Roma, 12 marzo 2019 - "Età tra i 18 e i 22 anni, di bellissima presenza e non troppo alte". Negli annunci pubblicati online si richiedeva categoricamente il rispetto di queste caratteristiche altrimenti, avvertiva il sedicente regista, "le candidature verranno cestinate". Con allettanti offerte di partecipazione a programmi e film di successo, anche della Rai, le giovani aspiranti attrici venivano, così, attirate per un "colloquio conoscitivo", nell’ ‘Accademia dello Spettacolo di Roma’, realtà gestita dal 69enne, Pino Flamini, ai domiciliari da ieri per violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di cinque ragazze, di cui tre minorenni all’epoca dei fatti. Una volta arrivate nel quartier generale di Flamini, un seminterrato in via Anastasio II, a pochi passi dal Vaticano, per le giovani il copione era sempre lo stesso. "Prego accomodati" diceva loro il ‘Maestro’, come l’uomo era solito definirsi e farsi chiamare. Sedute sul divano, sole, con una telecamera puntata addosso, da lì a poco, le ragazze sarebbero diventate le inconsapevoli protagoniste di un video a luci rosse mascherato da provino. Una violenza ignobile che in molte, forse, non hanno ancora trovato il coraggio di denunciare.

Decine di video registrati durante i finti casting sono state trovati dagli inquirenti nell’ufficio dell’uomo e confermano il racconto fatto dalle vittime. Durante il provino Flamini era solito approcciare la prescelta con complimenti e false promesse per poi passare all’azione tentando di spogliarla ed abusare di lei. Di fronte ai volti terrorizzati delle ragazze, immortalati nei video, l’uomo le inganna affermando che si tratta solo di "provare una scena di stupro" prevista nel film. Ma, purtroppo, nelle intenzioni del ‘Maestro’ non c’è nessuna finzione e l’orrore è reale. A quel punto qualcuna riesce a scappare, qualche altra subisce, pietrificata, le violenze. A mettere fine agli abusi che l’uomo ha perpetrato per anni, tra il 2011 e il 2018, è stata la denuncia di due stretti collaboratori del sedicente regista e produttore che alle forze dell’ordine hanno raccontato delle violenze e delle trappole in cui venivano fatte cadere le ragazze. Un’indagine che, dopo mesi, grazie al lavoro dei carabinieri e del Gruppo reati contro le vittime vulnerabili della Procura di Roma diretto dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, ha portato all’arresto di Flamini da parte dei militari della compagnia San Pietro.

Costellata da partecipazioni e collaborazioni in ambiente musicale con la casa discografica Kings - Edizioni Smeraldo di cui è direttore generale, la carriera del ‘Maestro’ appare variegata e poco chiara. Sul web non è difficile imbattersi in video in cui Flamini, che si definisce produttore, regista e direttore d’orchestra, canta canzoni scritte da lui o partecipa ad eventi organizzati dalla ‘Amor’ e da diverse altre associazioni da lui presiedute. Ma ad essere davvero inquietanti sono i video di presentazione di alcuni suoi film, probabilmente mai prodotti. Nelle immagini del backstage di "Là nel castello" si vedono ragazze che lo aspettano mentre lui ‘medita’ seduto su un lettino per poi iniziare a urlare parolacce. Nel ‘casting’ del film "Ragazze d’oggi", invece, decine di giovani sfilano in bikini.