Milano, 16 novembre 2024 – A lungo su quei sei morti calò un silenzio ingiustificato. La loro “colpa”? Avere trovato la morte – terribile – all’interno di un cinema a luci rosse. Una delle vittime neppure c’entrava con la proiezione di “Lyla, profumo di femmina”: era un medico, accorso per soccorrere i feriti. La strage del cinema Eros, sala di viale Monza poco lontana dalla fermata della metrò di Rovereto, risale al 14 maggio 1983. È una delle scellerate imprese di Ludwig, il duo di giovani della buona borghesia veronese accecati e armati da deliri neonazisti e supereromisti.
Wolfgang Abel, morto a fine ottobre in Veneto dopo essere rimasto vittima di una caduta in casa, e Marco Furlan, uscito dal carere nel 2008 furono condannati nel 1991, anche per quell’episodio, a 27 anni di carcere.
Su il sipario
Sull’intera vicenda di Ludwig (assassini di prostitute, omosessuali, senzatetto e via delinquendo) e sul rogo dell’Eros, però, rimangono ancora, a distanza di decenni, punti oscuri da chiarire. A partire dalla possibilità di un secondo livello – possibile che i due studenti avessero architettato ed eseguito tutto da soli? O c’era qualcuno che li manovrava dall’alto, magari per scopi politici o per interessi esoterici? – e, nello specifico dell’Eros, dal mistero del “terzo uomo”.
Una pista rimasta sullo sfondo, alimentata dalle dichiarazioni del gestore del cinema dato alle fiamme che aveva riconosciuto Abel e Furlan come due dei tre ragazzi che per due volte erano arrivati insieme al cinema, il terzo "basso e tarchiato".
La rete veneta
Da questo quindi, come rivelato oggi dal Corriere della Sera che all’eccidio aveva dedicato un podcast, quarant'anni dopo, ripartono i pm milanesi Leonardo Lesti e Francesca Crupi, che stanno "indagando sulla rete veneta dei ragazzi" servendosi anche degli elementi emersi nel nuovo processo sulla strage di piazza della Loggia a Brescia, attentato per cui oggi è alla sbarra, con l’accusa di aver piazzato la bomba, proprio un allora giovane veronese di buona famiglia, Marco Toffaloni, oggi residente in Svizzera.