Giovedì 30 Gennaio 2025
GAETANO FEMIANI
Cronaca

Roccaraso e l’invasione social. Il sindaco: serve l’esercito. Stretta sui bus turistici

ROCCARASO (L’Aquila) I più bonari l’hanno definita la "valanga della frittata", intesa come frittata di maccheroni da consumare in loco. I...

ROCCARASO (L’Aquila) I più bonari l’hanno definita la "valanga della frittata", intesa come frittata di maccheroni da consumare in loco. I...

ROCCARASO (L’Aquila) I più bonari l’hanno definita la "valanga della frittata", intesa come frittata di maccheroni da consumare in loco. I...

ROCCARASO (L’Aquila)I più bonari l’hanno definita la "valanga della frittata", intesa come frittata di maccheroni da consumare in loco. I più velenosi l’hanno bollata come la "valanga dei coatti". In realtà non si era mai vista una cosa simile. Duecentoventi bus turistici sono saliti domenica scorsa lungo i tornanti che portano a Roccaraso, la perla degli Appennini. Dodicimila pendolari della neve che si sono mossi all’alba, non più tardi delle 6, da Napoli e dalla provincia, per arrivare alle 10 e sciamare, come una torma senza controlli, nel paesino che conta poco più di 1.400 residenti. Una moltitudine che ha bloccato il traffico, scatenato il caos e invaso Pratone e Ombrellone, le due aree dove si pratica lo slittino. Sì, perché nessuno si è recato sulle piste innevate e agli impianti di risalita che distano poco meno di 10 chilometri. Tutti i bus, non potendo entrare a Roccaraso, per un’ordinanza di divieto, si sono fermati lungo la Statale 17: una interminabile fila di torpedoni che arrivava fino a Rivisondoli. Una catena di mezzi che, ovviamente, ha paralizzato l’arteria che collega Castel di Sangro a Sulmona. Una domenica bestiale che ha spinto il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, a sbottare: "Di fronte a questo fenomeno vanno presi provvedimenti straordinari". Da qui una proposta drastica per impedire il ripetersi del caos: "Ci vuole l’esercito". Roccaraso militarizzata non si era mai vista negli ultimi cinquanta anni. Ma cosa è successo? È l’effetto TikTok, con decine di tiktoker che, d’accordo con le agenzie, hanno sponsorizzato escursioni con i bus turistici a prezzi stracciati (25-30 euro) e con la promessa di una foto da postare sui social. Per adesso concesse, dopo un vertice con i sindaci dell’Alto Sangro, solo le ‘targhe alterne’ per i bus nella speranza di ‘tagliare’ gli arrivi. Basterà? Gran parte dei viaggiatori mordi e fuggi è civile ed educata, ma alcuni non hanno esitato a lasciare un "ricordino". Dopo la partenza dei bus, verso le 17, le distese innevate di Pratone e Ombrellone erano ridotte a discariche, con buste colorate e rifiuti lasciati all’aria come ripreso da molti sciatori arrabbiati per l’inciviltà.

Nino Femiani