di Antonio Troise
Il conto alla rovescia è cominciato. Al massimo entro mercoledì 10 novembre, la nuova versione del codice della strada, riveduta e corretta nel decreto Infrastrutture approvato dal Parlamento, dovrà essere pubblicato in gazzetta Ufficiale. E, le regole, entreranno in vigore esattamente 24 ore dopo. Insomma, occhio alle scadenze. E, soprattutto, alle multe e alle sanzioni. Non è stato un percorso facile quello del nuovo codice. Il testo ha navigato per almeno in anno fra le Commissioni Trasporto di Camera e Senato, alla ricerca di un compromesso in grado di accontentare tutte le forze in campo. In un primo momento sarebbe dovuto entrare nel decreto semplificazioni. Poi, però, il nuovo codice ha perso anche questo "treno normativo" ed è stato inserito nel provvedimento sulle infrastrutture. Gli interessi in campo, del resto, erano molti. Con le lobbies che hanno esercitato pressioni e alimentato polemiche. Così, molte norme sono saltate.
A cominciare da quelle che prevedevano una vera e propria stangata per chi guidava usando il telefonino. I Cinquestelle avevano proposto perfino il ritiro immediato della patente. Poi, però, nella versione finale è rimasto solo un inasprimento delle sanzioni. Stesso discorso per il fumo: anche la sigaretta avrebbe dovuto essere bandita dall’auto. Se ne riparlerà, forse, in una prossima revisione del codice. Nella versione finale è saltato anche il taglio a 3 secondi del semaforo giallo: troppo poco per evitare incidenti.
È rimasta la stretta sui monopattini, con qualche riserva sul limite del casco solo per i minorenni. Anche in questo caso le richieste iniziali erano molto più severe. Come, ad esempio, l’obbligo della targa: come si fa ad identificare un monopattino in sosta selvaggia? E, inoltre, come è possibile evitare che alla guida del mezzo ci siano persone interdette per i motivi più diversi? Nessun cedimento, invece, sugli altri fronti, a cominciare da quello delle sanzioni per chi utilizza, abusivamente, il parcheggio per i disabili. Fra le novità non potevano mancare quelle relative alla nuova mobilità elettrica. I "furbetti della ricarica", gli automobilisti che lasciavano per l’intera giornata le vetture ibride o elettriche attaccate alla colonnina della ricarica rischiano multe salate se non si "staccano" entro un’ora dopo il "pieno". Ma i più arrabbiati sono, però, gli imprenditori del settore manifatturiero e delle costruzioni: vietati i i trasporti eccezionali multi-carico.