Domenica 17 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Rivolta (folle) contro AstraZeneca. Due milioni di dosi restano in frigo

Sanitari aggrediti a Napoli: dateci Pfizer o Moderna. Ma così si mette a rischio la campagna vaccinale

Astrazeneca

Astrazeneca

Il fantasma AstraZeneca aleggia sulla campagna vaccinale. Pienamente abile e arruolato per gli over 55, il vaccino anglo-svedese sconta le giravolte autorizzative delle autorità nazionali (prima riservato agli under 60, poi a tutti gli over 18, poi bloccato per indagare su un limitatissimo aumento dei casi di trombosi, poi autorizzato per gli over 60) che fatalmente hanno prodotto una diffidenza in fasce della popolazione. Che era latente in diverse regioni del Sud, Sicilia in primis, ieri è esplosa con una clamorosa protesta di alcune decine di persone convocate con altri 4mila ultrasessantenni all’hub vaccinale della Mostra d’Oltremare di Napoli. "Diversi utenti – ha denunciato l’ASL Napoli Centro – una volta definita l’accettazione, hanno pretese la somministrazione di Pfizer o Moderna, rifiutando il vaccino AstraZeneca, pur in assenza di motivi validi". I medici si sono opposti, sono volati insulti e minacce, e il direttore generale dell’ASL ha chiesto l’intervento della polizia per sedare le proteste. Così è stato, dopodiché la direzione sanitaria dell’ASL ha ribadito che "non ci saranno deroghe e nessuna eccezione" alle vaccinazioni con vaccini previsti.

Ma la scarsa accettazione dell’AstraZeneca è un problema. Sono 250mila le dosi di AstraZeneca ancora non utilizzate e conservate nei frigoriferi in Sicilia. E non c’è solo la Sicilia. In tutta Italia, su un totale di 3.572.061 dosi di shots a disposizione, 2.039.973 sono di Vaxzevria (57,1%): del vaccino dell’azienda anglo-svedese sono state somministrate finora solo il 69% delle dosi consegnate (che sono 6.565.080). Di queste due milioni di dosi, una parte deve comunque essere tenuta da parte: la settimana prossima cominceranno i richiami per chi è stato vaccinato a metà febbraio, ma anche esaurendo tutte le seconde dosi ne resterebbero fuori oltre 500mila.

C’è un rischio che questo rallenti la campagna vaccinale? Al ministero della Salute non lo si ritiene un rischio reale visti i milioni di dosi in arrivo. Da qui a giugno, si osserva, dovrebbero giungere in Italia 40 milioni di dosi di Pfizer, di 4,6 milioni di Moderna e di 7,3 milioni di Johnson & Johnson: come dire quasi 52 milioni di dosi, che si aggiungerebbero alle 24 milioni e 779mila già arrivate: quanto basta teoricamente per avere vaccinate entro giugno 41 milioni di persone (delle quali oltre 29 milioni di nuovi vaccinati). AstraZeneca sarà quindi aggiuntivo. La struttura del commissario Figliuolo è al lavoro con le Regioni sul protocollo per le vaccinazioni anti Covid nelle grandi aziende. Secondo una prima stima, la somministrazione potrebbe partire nella seconda metà di maggio o alla fine del mese. Quanto al resto, si sta alle linee guida prefissate. "La campagna vaccinale – afferma in una nota il commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, smentendo l’intenzione di avviare la campagna degli under 60 senza aver prima terminato gli over 65 e i fragili – continua con il focus su anziani e soggetti fragili, mirando a rafforzare l’attuale trend positivo che ha fatto registrare incrementi diffusi di somministrazioni a livello nazionale, e una decisa diminuzione dei decessi e dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva" e annunciando "massima attenzione anche alla messa in sicurezza degli abitanti delle isole minori" posto da Campania e Sicilia.

Va detto che la Sicilia, come la Campania, ha forzato e ha annunciato che vaccinerà le piccole isole e gli over 50. Si comincerà venerdì da Lampedusa, Linosa e Salina. Seguiranno, a partire dal 10 maggio, le restanti e dal 13 maggio partirà la vaccinazione della fascia tra 50 e 59. Il Lazio – andando oltre le indicazioni di Figliuolo – ha già avviato da giorni la vaccinazione per i cittadini fra i 56 e i 59 anni, e dei fragili fra i 50 e 59 anni.