Lunedì 6 Gennaio 2025
ALESSANDRO BELARDETTI
Cronaca

Rivolta a Seul, bloccata la polizia . Fallisce l’arresto del presidente

Yoon Suk Yeol, deposto dal Parlamento dopo il tentato golpe, è stato protetto da 200 guardie del corpo. I sostenitori in piazza, gli agenti: "Troppo rischioso". E domani arriva il segretario di Stato Usa, Blinken.

Una marcia di protesta della popolazione vicino alla residenza del presidente Yoon

Una marcia di protesta della popolazione vicino alla residenza del presidente Yoon

Gli investigatori sudcoreani non sono riusciti a eseguire il mandato di arresto nei confronti del presidente Yoon Suk Yeol, dopo ore di stallo durante le quali le autorità hanno tentato di fermare il leader per la sua dichiarazione di legge marziale. A fermare la polizia sono state le guardie del corpo di Yoon assieme a una folla inferocita. Yoon, sotto impeachment, rischia la pena di morte e in caso di arresto sarebbe il primo presidente sudocreano in manette. Il Corruption investigation office (Cio) ha riferito che i suoi agenti si sono avvicinati fino a 200 metri metri dalla residenza di Yoon, ma sono stati bloccati da una "barriera umana" di 200 soldati e guardie del corpo della sicurezza presidenziale. Nelle prime ore del mattino 80 agenti e investigatori erano entrati nel complesso presidenziale a Seul per prendere in custodia Yoon e interrogarlo, aggravando una crisi che dura da settimane.

"Sull’esecuzione del mandato di arresto oggi (ieri, ndr), è stato determinato che è materialmente impossibile a causa della continua impasse – ha reso noto l’Ufficio investigativo sulla corruzione –. Le preoccupazioni per la sicurezza del personale hanno portato alla decisione di fermare l’esecuzione". L’Ufficio chiederà al presidente ad interim, Choi Sang-mok, di ordinare al servizio di sicurezza presidenziale di non opporsi all’arresto.

Yoon – che ha dichiarato di "voler lottare fino alla fine e di non collaborare con l’indagine" – è stato sollevato dalle sue funzioni dopo che l’Assemblea nazionale ha approvato l’impeachment il 14 dicembre, in seguito al tentato colpo di Stato, con Yoon che impose per sei ore il 3 dicembre la legge marziale, salvo doverla ritirare in seguito a un voto del Parlamento. La decisione deve essere confermata dalla Corte costituzionale il 14 e 16 gennaio prossimi. Il Cio ha ottenuto il 31 dicembre un mandato d’arresto e afferma di volerlo eseguire entro la scadenza del 6 gennaio. Folle di sostenitori di Yoon – accusato di insurrezione e abuso di potere – si sono riunite in una strada trafficata vicino alla sua residenza, sventolando bandiere sudcoreane e cantando gli slogan "Annullate l’impeachment" e "Presidente Yoon Suk-yeol, ti proteggeremo". I manifestanti hanno anche preso di mira alcune auto, nel timore che fossero quelle della procura che andava ad arrestare Yoon. La polizia aveva dichiarato che chiunque avesse cercato di impedire al Cio di eseguire l’arresto sarebbe stato trattenuto con l’accusa di ostacolo alle funzioni ufficiali. "Tuttavia, nessuno è stato arrestato", ha riferito un funzionario di polizia.

Tutto questo accade a poche ore dall’arrivo del segretario di Stato americano, Anthony Blinken, che si recherà in Corea del Sud da domani, nel mezzo di una crisi politica senza precedenti, motivo di preoccupazione per Washington. La Corea del Sud, infatti, è un alleato chiave per la sicurezza degli Usa. Nel corso della visita Blinken incontrerà il suo omologo Cho Tae-yul lunedì, ha annunciato il ministero degli Esteri di Seul. "Si prevede che discuteranno dell’alleanza Corea del Sud-Usa, della cooperazione Corea del Sud-Usa-Giappone, delle questioni relative alla Corea del Nord e delle sfide regionali e globali", ha precisato il dicastero sudcoreano.

Intanto dall’inchiesta sul tentato golpe emerge che il presidente sospeso nella notte del 3 dicembre avrebbe direttamente ordinato ai militari di sfondare le porte e trascinare fuori i parlamentari dall’Assemblea nazionale per impedire la revoca dello stato d’emergenza. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap, citando una registrazione audio diffusa dal comando per le investigazioni speciali.