Roma, 19 aprile 2021 - Manca una settimana all’ora zero: si moltiplicano i timori degli scienziati per la "grande riapertura" del 26 aprile, ma le categorie interessate mordono il freno e gli amministratori locali assicurano che si faranno trovare pronti soprattutto per la ripartenze di ristoranti e bar, duramente colpiti dalle chiusure di questi mesi. Non solo i presidenti di Regione, che si sono fatti rumorosamente sentire da Palazzo Chigi, anche i sindaci scendono in campo. La soddisfazione, infatti, trapela dalle parole del presidente dell’Anci e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro.
Bollettino Covid del 19 aprile
Siete preoccupati?
"Gestiremo questa fase come abbiamo sempre fatto. L’anno scorso ci siamo inventati la norma che, semplificando le procedure per ottenere l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico, ha permesso a tutti i ristoratori di ripartire. Continueremo su questa strada".
Dunque tutto fila liscio?
"Ci sono tante cose che non ci convincono ma, come abbiamo sempre fatto, ne parleremo con il governo in cabina di regia".
È noto che la criticità principale per la riapertura delle scuole sono i mezzi di trasporto.
"Per un sindaco sistemare il trasporto urbano è semplice: abbiamo linee dedicate per gli studenti, basta aumentare gli autobus. Il vero problema è il trasporto extraurbano, di competenza delle regioni, dove accanto ai ragazzi ci sono i lavoratori: con una capienza al 50% non ce la faranno mai a reggere. Per questo abbiamo chiesto al ministro dell’Istruzione Bianchi di studiare assieme al collega delle Infrastrutture, Giovannini, una soluzione. Magari scaglionando gli orari di ingresso e di uscita dalle scuole: una scelta che, a causa dell’autonomia scolastica, si può fare solo con un’intesa tra quei due mondi".
Serrande alzate nei locali a pranzo e a cena solo all’aperto. La scelta la convince?
"Per me il vero nodo è la distanza giusta tra i tavoli. Ma se nella prima fase serve limitarsi agli esterni, partiremo da qui".
Quali misure metterete in campo per agevolare la ripartenza di questi esercizi pubblici?
"È stata prorogata a dicembre la norma che snellisce le procedure per l’occupazione del suolo pubblico. Basterà presentare una piantina con i tavolini che garantisce 90 centimetri per il passaggio pedonale per ottenere l’autorizzazione in una giornata. C’è poi l’esenzione del pagamento della tassa sull’occupazione (canone unico) fino a giugno, ma la vogliamo estendere a tutto il 2021. Ho fiducia che un gruppo di parlamentari farà approvare l’emendamento che abbiamo loro sottoposto: ha un costo, ma hanno un tesoretto che possono utilizzare. In alternativa, lo stop sarà sancito entro maggio con un decreto del governo".
E chi non ha spazi esterni?
"Stiamo cercando di venire incontro anche a loro: possono utilizzare gli spazi pedonali di fronte ai locali, cercheremo di togliere parcheggi per mettere plateatici, compatibilmente con le esigenze di residenti e negozi. Tanti sindaci lo scorso anno la sera chiudevano alcune strade per permettere di aumentare il numero di tavolini. Ce la mettiamo tutta per dare la possibilità a ristoranti e bar di riaprire rapidamente".
Resta il problema del coprifuoco alle 22.
"Se non si può posticipare, si possono chiudere prima le altre attività. Se negozi e uffici anticipano l’apertura ed eliminano la pausa pranzo, possono chiudere alle 1919.30 per permettere a tutti di andare a cena alle venti. Anche cinema e teatro possono anticipare gli spettacoli".
Come la mette con chi chiede invece di prolungare l’orario dei negozi?
"È giusto dare un vantaggio ad una categoria duramente penalizzata dalla pandemia. Non si tratta di ridurre gli orari dei negozi, ma di ricalibrarli. È una misura temporanea: in estate io spero che il coprifuoco verrà eliminato".
In questo modo però la movida ripartirà.
"Io mi auguro che arriverà presto il momento in cui torneremo a vivere la notte: inventeremo eventi, faremo la notte bianca, la notte rosa. E inviteremo pure chi negli anni passati, affacciato al balcone, protestava per il rumore a scendere in piazza. Almeno per la ripartenza serve l’aiuto di tutti: dobbiamo fare un patto per l’estate".
Insomma, ci sta facendo capire che vincere la partita delle riaperture è questione di vita o di morte.
"Assolutamente sì. Per questo chiedo a chi può di aiutare i ristoranti a ripartire. Sono un volano anche per il turismo".