L’imprevedibilità dell’evento, una non riscontrabile responsabilità degli imputati che "esclude il collegamento causale tra la presunta condotta omissiva tenuta ed il crollo dell’Hotel Rigopiano". Lo scorso 23 febbraio a conclusione del Processo Rigopiano vennero assolti ben 24 dei 30 imputati, scatenando non poche polemiche: ieri sono state depositate le motivazioni della sentenza. La tragedia avvenuta il 18 gennaio del 2017, con la slavina che ha travolto l’hotel (29 morti e 11 feriti) non può essere legata alla condotta della Regione. Tanto meno, secondo il giudice, è riscontrabile la responsabilità di uno dei principali imputati, l’ex Prefetto Francesco Provolo, e dei suoi più stretti collaboratori.
Tutt’altro discorso va fatto per le uniche condanne emesse, quella di 2 anni e 8 mesi al sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, e quella di 3 anni e 4 mesi ai due funzionari della Provincia, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio.
In particolare, riguardo Lacchetta, gli si imputa di aver omesso di disporre la chiusura dell’Hotel, con la conseguente evacuazione.
A questo punto la Procura ha 45 giorni di tempo per presentare ricorso in Appello, mentre si scatena l’ira dei parenti delle vittime.