Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Sentenza di Rigopiano, Salvini dopo le polemiche: "Tanti provano la mia stessa rabbia"

Il ministro dopo la lettera aperta di Caiazza, difensore dell'ex prefetto Provolo (assolto): "Accetto le critiche ma conservo i messaggi di sostegno delle famiglie"

Roma, 25 febbraio 2023 - Strage di Rigopiano: il ministro Matteo Salvini risponde - senza mai citarlo - al difensore di Francesco Provolo, l'ex prefetto dell'Aquila appena assolto al processo (la pubblica accusa chiedeva per lui la pena più alta, 12 anni tra disastro e depistaggio).

Rigopiano, dopo la sentenza: botta e risposta tra Caiazza e il ministro Salvini
Rigopiano, dopo la sentenza: botta e risposta tra Caiazza e il ministro Salvini

"Le parole sono pietre"

"Mi sbaglierò, ma penso che se un ministro della Repubblica sente di dover pubblicamente denunziare una vergogna, nel suo caso abbia scelto quella sbagliata", aveva concluso nella sua lunga lettera aperta il presidente dell’Unione delle Camere Penali Giandomenico Caiazza, legale di Provolo. Il ministro dopo le 25 assoluzioni su 30 aveva parlato di "vergogna".

"Le parole sono pietre. Ma quelle di un uomo pubblico, autorevole ministro della Repubblica, sono macigni", aveva scritto Caiazza.

"In tanti provano la mia stessa rabbia"

La replica di Salvini evita accuratamente il tono polemico e mantiene invece un tono commosso. "Confidavo, come tanti, che le responsabilità del disastro venissero chiaramente individuate, ricostruite e sanzionate. Per dare pace a coloro che erano morti, e ancora di più a coloro che quei morti avrebbero pianto per tutta la vita (...). Arriviamo così al 23 febbraio. Viene emessa la sentenza di primo grado, con cinque condanne e 25 assoluzioni. E le stesse condanne appaiono molto miti: 2 anni e 8 mesi per il sindaco di Farindola; 3 anni e 4 mesi per due dirigenti della Provincia di Pescara; 6 mesi ciascuno per l’albergatore e per un tecnico. Praticamente, le stesse pene che avrebbero potuto ricevere gli autori di un furto. Da una parte, 29 morti per un evento che, a detta di tutti gli esperti interpellati, poteva ampiamente essere previsto e quindi evitato. Dall’altra parte, una maggioranza schiacciante di assoluzioni, e pochi condannati, con pene corrispondenti a quelle di reati comuni di lieve entità".

"Parole uscite dal cuore"

"Di fronte alla sproporzione fra quanto era accaduto e quanto la giustizia aveva prodotto a sei anni da quell’immane tragedia, le parole che ho ricordato all’inizio mi sono uscite dal cuore, pensando alle vittime e ai loro cari. E credo che tanti, tantissimi italiani, abbiamo provato la mia stessa rabbia, la mia stessa delusione. Vorrei ricordare il commento di Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti, rimasto a lungo intrappolato sotto la neve, che nella strage perse la moglie Valentina, 33 anni: “Mia figlia mi ha chiesto se hanno condannato gli assassini di sua madre. Non sono riuscito a risponderle. Da politico accolgo le critiche ricevute, sono abituato e le accetto. Ma al contempo conservo i messaggi di sostegno che ho ricevuto in queste ore da alcuni parenti delle vittime, che abbraccio e ringrazio. E, da uomo e da padre, ciò mi basta".