Pescara, 24 novembre 2022 - La Procura di Pescara ha chiesto condanne pesanti per gli imputati del processo per la tragedia di Rigopiano, in cui persero la vita 29 persone. Al termine della requisitoria l'accusa ha chiesto pene per un totale di oltre 150 anni. Nello specifico 12 anni per l'ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo; 11 anni e 4 mesi per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta; 6 anni per l'ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco.
Il procuratore capo Giuseppe Bellellu e i sostituti Andrea Papalia e Anna Benigni hanno chiesto anche pene di 11 e 4 mesi per il tecnico comunale Enrico Colangeli; 10 anni per i dirigenti della Provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio; 9 anni per i dirigenti della Prefettura Ida De Cesaris e 8 anni per Leonardo Bianco. Chiesti, infine, 7 anni e 8 mesi per Bruno Di Tommaso, gestore dell'albergo e amministratore e legale responsabile della società 'Gran Sasso Resort & SPA'.
La procura del capoluogo abruzzese ha puntato il dito sulle responsabilità dei dirigenti comunali e provinciali nella gestione dell'emergenza e della viabilità sconvolta per il grave maltempo di quei giorni, e sui permessi urbanistici: l'hotel era stato realizzato in una zona notoriamente esposta a valanghe e di conseguenza avrebbe dovuto essere chiuso e la strada sgomberata. È stata scandagliata anche l'attività della Regione Abruzzo per la mancata realizzazione e approvazione della Carta Valanghe. Anche in questo caso le richieste per i dirigenti regionali in quello che è stato definito "un collasso di sistema", anzi "un fallimento dell'intero sistema". Dunque l'accusa ha chiesto 5 anni per Carlo Giovani, Pierluigi Caputi, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio, Carlo Visca, 7 per Vincenzo Antenucci.
Sul fronte del depistaggio in Prefettura 2 anni e 8 mesi sono stati chiesti per Daniela Acquaviva e Giulia Pontrandolfo, 2 anni per Giancarlo Verzella. Chiesta, invece l'assoluzione per Antonio Sorgi (prescrizione) e i funzionari della prefettura Salvatore Angieri e Sergio Mazzia. Infine per la Gran Sasso Resort la richiesta è di 200 mila euro, e si ritiene prescritto quindi da assolvere l'imprenditore Paolo Del Rosso.