Milano – Riccardo Bossi, figlio del fondatore della Lega Umberto Bossi, è stato condannato in primo grado a due anni e sei mesi di carcere dal Tribunale di Busto Arsizio per aver percepito il reddito di cittadinanza per quasi quattro anni senza averne diritto, incassando circa 12.800 euro. Nel processo è emerso che la somma era utilizzata per coprire il canone di locazione di un appartamento dal quale Bossi, che ha 45 anni, era già stato sfrattato per non aver pagato l’affitto.
L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Nadia Calcaterra, ha provato che il primogenito del Senatur ha percepito 280 euro per 43 mesi, tra il 2020 e il 2023. Le indagini della Guardia di finanza hanno riscontrato falsità nella presentazione dei documenti necessari per chiedere il reddito di cittadinanza, in particolare nella dichiarazione Isee.
La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 2 anni e 4 mesi con rito abbreviato, ma il giudice dell’udienza preliminare Veronica Giacoia non solo ha aumentato la pena di due mesi, ma ha previsto anche una provvisionale di 15 mila euro da versare all’Istituto nazionale di previdenza sociale.
Nel 2014, Bossi era stato condannato per il mancato pagamento del conto in una gioielleria di Busto Arsizio, dove aveva acquistato un orologio e altri oggetti d’oro, mentre nel 2017 era stato condannato dal tribunale di per non aver saldato i conti relativi a dei lavori eseguiti in casa e alla propria auto.