Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Riapertura scuole: un altro milione di studenti in classe. Nuove ipotesi sulla maturità

Salgono a 14 le Regioni che hanno ripreso le lezioni. La ministra Azzolina: "Maturità? Sarà un esame serio, come l'anno scorso". E i presidi: "Prova scritta oltre all'orale"

Rientro a scuola per un altro milione di studenti (ImagoE)

Rientro a scuola per un altro milione di studenti (ImagoE)

Roma, 25 gennaio 2021 - Nella scuola al tempo del Covid oggi torna in classe un altro milione di studenti di quattro regioni: Lombardia (di nuovo "arancione" dopo la polemica con l'Iss), Liguria, Marche, Umbria e Campania (solo le medie). Dopo settimane di Didattica a distanza al 100%, rientrano in classe - gradualmente nel corso della settimana, e sempre con una percentuale massima di presenza quasi ovunque del 50% - gli studenti delle seconde-terze medie e delle superiori.

Con i rientri di questa settimana salgono a 14 le Regioni che hanno ripreso - se pur con difficoltà e in molti istituti "a singhiozzo" - le lezioni in aula: i primi a tornare a scuola dopo le vacanze di Natale erano stati gli studenti delle Province autonome di Trento e Bolzano (il 7 gennaio), seguiti da quelli di Valle d'Aosta, Toscana e Abruzzo (l'11 gennaio) e infine di Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Molise (18 gennaio).  

Tra una settimana, come già stabilito, dovrebbe essere la volta di Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Sardegna, Calabria, Campania (solo superiori) e Puglia. A quel punto, da febbraio, tutta la scuola italiana potrebbe quindi tornare in presenza (mantenendo sempre la percentuale del 50%) come non accadeva da mesi. Sempre che qualche Regione non diventi nel frattempo "rossa", come è ora la Sicilia, l'unica per ora esclusa dai rientri, dove infatti nelle seconde e terze medie e alle superiori proseguirà la Dad al 100% fino a quando non tornerà almeno "arancione". 

Azzolina: banchi a rotelle, vaccini e recuperi

I banchi a rotelle sono "l'argomento di chi non ha argomenti". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, ospite su Rai 3. E ha spiegato: "I banchi singoli sono stati consigliati dal Cts: serviva un maggiore distanziamento in classe e i banchi lo garantivano. Poi sono stati i dirigenti ad aver scelto la tipologia di banchi che preferivano". Questi "sono costati un decimo di tutti gli investimenti fatti sulla scuola - ha aggiunto - per la ripartenza di settembre. E sono un investimento strutturale per la scuola". Quanto al vaccino, secondo la ministra è una priorità per il personale scolastico: "Ho chiesto che fosse tre le priorità delle categorie da vaccinare, dopo gli operatori sanitari e dopo i nostri nonni, dopo gli anziani".  Azzolina non si sbilancia invece sulle ipotesi di recuperare i giorni persi a giugno: "Sul calendario la competenza è delle regioni", sottolinea. Ma sui recuperi assicura: "Si stanno già facendo e se ne faranno di più perché non possiamo aspettare giugno. Ho chiesto altri soldi per i ristori formativi per potenziare i corsi di recupero".

Maturità, i presidi: "Prova scritta oltre all'orale"

"Sarò davvero soddisfatta quando tutti gli studenti italiani torneranno in classe", ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, intervenendo ad Agorà su Raitre. Riguardo all'esame di maturità "nel giro di pochi giorni decideremo - ha proseguito Azzolina -, gli studenti hanno bisogno di certezze. Noi stiamo ascoltando tutti, famiglie, sindacati, docenti e studenti. Loro, gli studenti, vorrebbero un esame serio ma che sia simile se non uguale a quello dell'anno scorso. Questo è l'orientamento. Nelle prossime ore decideremo". 

La maturità quest'anno "sicuramente sarà diversa da quella ordinaria, perché le condizioni sono diverse, sarebbe irrealistico pretendere di svolgere un esame di maturità come quando non c'era la pandemia", ha commentato, su SkyTG24, il presidente dell'Associazione nazionale Presidi Antonello Giannelli. Ma, ha proseguito, "credo che rispetto all'anno scorso si possa pensare a un esame più consistente". Anche se "al momento è prematuro identificare un format - ha aggiunto -, ma per il momento è ipotizzabile almeno una prova scritta oltre a quella orale. Dipende molto anche dal piano vaccinale: se potessimo contare su una vaccinazione diffusa per quell'epoca sarebbe diverso". 

Scuola e proteste: no alle classi pollaio

Ma non sarà solo il giorno del ritorno della campanella per molti studenti. Per chiedere "un adeguato finanziamento della scuola pubblica tramite il Recovery Fund, affinché gli slogan sulla Next Generation non siano solo retorica politica", oggi il comitato Priorità Alla Scuola, insieme ai Cobas Scuola, ha organizzato presidi, manifestazioni e assemblee pubbliche in 24 città, davanti agli Uffici scolastici regionali e provinciali. A Roma il sit-in clou, davanti al Ministero dell'Istruzione in Viale Trastevere dalle ore 16. Le mobilitazioni si svolgono anche a Firenze, Milano, Bologna, Genova, Napoli, Cremona, Prato, Bari, Massa Carrara, Salerno, Modena, Reggio Emilia, La Spezia, Pisa, Trieste, Mantova, Catania, Siracusa, Ancona, Vicenza, Padova, Venezia, Parma.  "Oggi 25 gennaio - hanno spiegato gli organizzatori - è il giorno in cui chiudono le iscrizioni alle scuole per l'anno scolastico 2021-22. Questa data rappresenta l'occasione giusta per porre fine alle cosiddette 'classi pollaio', la riduzione del numero di alunni per classe è una condizione prioritaria per garantire una scuola di qualità per tutti, insieme all'incremento degli spazi scolastici e dell`organico di docenti e personale Ata".  

Inoltre, si chiede: il potenziamento del trasporto locale dedicato agli studenti; screening costanti in tutte le scuole superiori sul modello della Regione Toscana; un accesso rapido ai tamponi per tutta la popolazione scolastica e un tracciamento efficace all'interno delle scuole; l'inserimento del personale scolastico ad alto rischio come prioritario nella fase 1 dell'agenda vaccinale; l'investimento finanziario di fondi del Recovery Fund e della legge di Bilancio per una riduzione significativa del numero di alunni per classe e per il conseguente ampliamento dell`organico docenti e ATA, con una tempestiva stabilizzazione dei precari; l'investimento finanziario di fondi del Recovery Fund e della legge di Bilancio per l'edilizia scolastica; il ripristino delle infermerie in tutte le scuole", concludono i comitati organizzatori.