Roma, 7 gennaio 2022 - Da lunedì 10 gennaio altre quattro regioni entrano in zona gialla nella nuova mappa dell'Italia a colori. Si tratta di Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana e Valle D'Aosta. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze per il passaggio dalla zona bianca. Nell'ultima settimana le 4 regioni hanno infatti superato le soglie "gialle" del 10% di intensive e del 15% di ricoveri ordinari. I dati sono: Abruzzo (13,3% e 18,7%), Emilia Romagna (15,7% e 19,4%), Toscana (17,2% e 17,9%) e Val d'Aosta (15,2% e 42,4%).
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Con queste 4 le regioni classificate gialle per le misure anti-Covid diventano così in tutto 15. Si aggiungono a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Piemonte, Sicilia e Veneto. Sfiora la zona arancione la Liguria, che è oltre il parametro del 30% di ricoveri ordinari (al 34,2%) ma subito sotto quello del 20% per le intensive (al 19,5%). A rischio per la prossima settimana anche Piemonte (con le intensive oltre soglia al 21,7% e i ricoveri sotto al 26%) e le Marche (23,9% e 24,1%). Quanto all'incidenza, il valore più alto si registra in Toscana, ben 2.680 casi per centomila abitanti, seguita da Lombardia (2.578), Val d'Aosta (2.255), Umbria (2.235) e Emilia Romagna (2.153).
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Cosa si può fare in zona gialla
Gli ultimi decreti hanno annullato di fatto le vecchie differenze fra zona bianca e zona gialla. In entrambe la mascherina è obbligatoria all'aperto, ma non ci sono limitazioni agli spostamenti e tutte le attività restano aperte. Valgono in generale le regole sul certificato verde e su quello rafforzato.
Ricordiamo infatti che con il decreto del 5 gennaio si stabilisce che dal 10 gennaio sarà obbligatorio il Super Green pass (quindi con vaccino o guarigione) ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali. Parte dunque la stretta sui non vaccinati, a prescindere dal colore della regione: sarà obbligatorio il Super Green pass per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali all'aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare a fiere, impianti sci e tanti altri luoghi di socialità e svago.
Zona arancione: i parametri
Ma quali sono i parametri che fanno invece scattare la zona arancione? Sono i soliti tre che valgono anche per la zona gialla, cambiano solo le soglie: - Incidenza deve superare il limite di 150 casi su 100mila abitanti; - Terapie intensive devono superare la soglia del 15%; - Ricoveri devono oltrepassare il limite del 30%.
L'Ordine dei medici
Va contro il sistema a colori delle regioni l'Ordine dei medici. "Non rispecchia più la realtà, e va aggiornato - dice il presidente dell'Ordine dei Medici Filippo Anelli -. Funzionava quando il problema era prevalentemente l'occupazione dei posti letto e delle terapie intensive. Oggi, con i vaccini, la maggior parte dei contagiati - oltre un milione e mezzo di persone - è curata a casa. Con questi numeri, anche il tracciamento rischia di saltare. Serve una nuova classificazione, nuovi parametri che tengano conto della pressione sulla sanità territoriale. Occorre coinvolgere i medici del territorio, a livello decisionale prima ancora che operativo, integrando i loro rappresentanti nel CTS".