Domenica 24 Novembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

Allarme stupri, spaccio e incendi. Milano conquista il triste primato

Nell'elenco delle città più bersagliate seguono Rimini, Bologna, Firenze, Torino e Prato

Indagine Guardia di Finanza (Ansa)

Indagine Guardia di Finanza (Ansa)

Roma, 23 ottobre 2018 - È Milano la capitale italiana dei reati denunciati nell’anno criminis 2017 in base all’incidenza ogni 100.000 abitanti. La città economicamente più rilevante del sistema-Paese svela uno scomodo rovescio della medaglia. E a dimostrazione che peso economico e problemi di sicurezza viaggiano spesso in stretta correlazione, la top five censita dal Ministero dell’Interno, presentata in anteprima dal Sole 24 Ore, segnala Rimini e Bologna sul podio poco invidiabile dei reati penali, con Firenze, Torino e Prato subito sotto. Settima Roma, decima Genova, ventiquattresima Napoli, ventisettesima Bari, quarantunesima Palermo. Ultima Oristano, accompagnata da altre oasi felici: Treviso, Potenza, Belluno e Pordenone.

Sul piano regionale la Lombardia vede Milano (al numero 2) staccatissima da Pavia (25), Bergamo (35), Brescia (36), Lecco (53), Mantova (59), Monza-Brianza (67), Cremona (70; Lodi (86), Como (87), Sondrio (100). Invece praticamente tutta l’Emilia-Romagna occupa la fascia alta delle denunce. Dopo Rimini e Bologna si distinguono negativamente Parma (numero 13), Ravenna (16), Modena (18), Reggio Emilia (21), Ferrara (22), Forlì-Cesena (30), Piacenza (40).

In prima linea anche la Toscana: dietro a Firenze (numero 4) ci sono Prato (6), Livorno (9), Pisa (12), Lucca (14), Pistoia (19), Grosseto (29), Massa Carrara (21). Arezzo (73) e Siena (74) sono le province con minori problemi. Situazione discreta in Umbria – Perugia 39, Terni 52 – e omogenea nelle Marche: Macerata (56), Ascoli (57), Ancona (65), Fermo (79), Pesaro-Urbino (81) stanno tutte vicine. Il sospetto che i reati penali effettivi possano essere molti di più dei 2 milioni e 427.250 denunciati dai cittadini italiani alligna, giocoforza, tra le pieghe della statistica. Ma compulsando i dati presentati dal Viminale (una media di oltre 6.600 reati al giorno o, se preferite, di 277 reati all’ora) emergono comunque chiare tendenze nazionali.

La prima tendenza rilevata è la contrazione dei crimini denunciati (-2,3% rispetto al 2016). La seconda è la diminuzione di estorsioni (-11%), omicidi (-8%), rapine (-7%) e furti (-6%). La terza è l’aumento – parallelo e costante – di riciclaggio e impiego illecito di denaro (+8%), truffe e frodi informatiche (+8%), reati legati agli stupefacenti (+10%), violenze sessuali (+15%) , incendi (+29%). La spiccata crescita dei reati economici e delle violenze sessuali accende un faro sui mali profondi del Paese: 12,7 violenze sessuali al giorno sono un’enormità. E il proliferare delle truffe e delle frodi informatiche (449,7 ogni giorno) testimonia come l’identità digitale dei cittadini sia quotidiano fronte di rischio. Curiosamente, Trieste è in vetta a entrambe le classifiche: delle denunce per violenza sessuale (+67% sul 2016, davanti a Cagliari, Bolzano, Milano, Rimini), e delle truffe e frodi informatiche (+21% anno su anno, davanti a Milano, Cagliari, Gorizia, Imperia).

In Italia il 2017 si è chiuso con poco più di una denuncia al giorno per omicidio. Ma chi vive a Vibo Valentia, Nuoro, Foggia, Crotone, Livorno lamenta un rilevante aumento dei fatti di sangue. Napoli primeggia in rapine (davanti a Milano, Rimini, Caserta, Torino), Rimini nei furti (precedendo Milano, Bologna, Firenze, Roma). I reati legati agli stupefacenti flagellano le province di Cagliari, Genova, Roma, Ravenna e Pisa. Prato, con la sua particolarissima area industriale, capeggia la graduatoria del riciclaggio/impiego di denaro sporco. Firenze, Crotone, Foggia e Trento sono le altre province con chiara propensione ai reati economici. Le denunce per estorsione proiettano all’attenzione generale Asti, Foggia, Isernia, Rimini e Caserta: classifica probabilmente falsata dalla renitenza alle denunce in molti dei territori controllati dai clan mafiosi. Gli stessi clan spesso si nascondono dietro gli incendi dolosi che sempre più spesso devastano i territori: Cosenza, Catanzaro, Avellino, Matera e Crotone sono le province più colpite.