MESTRE (Venezia)
È morto per una coltellata all’addome mentre tentava di difendere una donna da un rapinatore. Giacomo Gobbato, 26 anni, di professione tatuatore e impegnato politicamente nel centro sociale Rivolta, è deceduto all’una di notte di sabato al pronto soccorso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre mentre l’aggressione risale alle 23 di venerdì sera. Un 40enne di origine moldava ha assalito una passante. Giacomo e Sebastiano Bergamaschi sono intervenuti per fermarlo ma lui ha estratto un coltello e ha colpito Gobbato all’addome e il suo amico alle gambe. Poi è scappato lasciandoli a terra. L’uomo, senza precedenti penali, ha poi tentato una seconda rapina ed è stato arrestato.
Tatuatore e musicista I sanitari del Suem hanno tentato di rianimare Giacomo prima in strada e poi all’ospedale, ma senza successo. Sebastiano invece è stato dimesso sabato mattina. Classe 1998, nato e cresciuto a Jesolo e diplomato al liceo artistico, il 26enne Gobbato lavorava a Vicenza e suonava: 24 ore dopo l’aggressione si sarebbe dovuto esibire al Veneto Blaze, il raduno annuale di sound e crew reggae, in programma proprio al Rivolta. Nel pomeriggio il centro sociale ha organizzato un sit in a Corso del Popolo, dove Giacomo ha ricevuto la coltellata che l’ha ucciso. I ragazzi, che frequentano il centro sociale, erano ammutoliti ed hanno preferito non commentare l’accaduto. "Era un ragazzo altruista, generoso – sottolinea per tutti Michele Valentini – e lo è stato fino alla fine". Significativo lo striscione che hanno esposto sul luogo del delitto, scandendo lo slogan: "Jack è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai".
Il prefetto di Venezia Darco Pellos ha detto che l’aggressore "non ha precedenti penali né misure di espulsione. L’area dove è avvenuto il fatto è sorvegliata, sia con operazioni ad alto impatto che tramite Strade sicure. E infatti in pochissimo tempo è stato arrestato. Per le indagini saranno utili anche le immagini della videosorveglianza". Poi ha reso omaggio a Gobbato e all’amico, che "hanno dimostrato abnegazione e altruismo in aiuto di una persona in pericolo".
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha espresso le condoglianze ai familiari e agli amici di Gobbato: "Questo è il momento del dolore. Non ci sono parole". Il presidente della Regione Venezia Luca Zaia ha detto che è "sconvolgente che Giacomo possa avere perso la vita nel tentativo di aiutare una persona in grave pericolo per la quale lui e un amico non si sono girati dall’altra parte". La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha detto che il 26enne era "un italiano vero oltre ogni ideologia".