Sassari, 29 giugno 2024 – E’ caccia aperta agli uomini del commando che, ieri sera, armati fino ai denti hanno assaltato il caveau della Mondialpol a Sassari.
L’assalto alla Mondialpol di Sassari
Un “assalto da film” con uomini (una ventina) armati di kalashnikov, una gru per abbattere per sfondare il muro di cinta, auto incendiate e cospargere le strade di chiodi per coprirsi alla fuga e spari verso le auto di carabinieri e polizia.
Caccia al commando
E in queste ore è caccia al commando che è riuscito a svaligiare il caveau della società di vigilanza Mondialpol. Secondo le prime informazioni dopo aver assaltato la sede di Caniga della Mondialpol alla periferia di Sassari, i banditi sono fuggiti in direzione Cagliari percorrendo la Statale 131. In queste ore le forze dell’ordine e gli inquirenti stanno visionando i filmati apparsi sui social di persone che hanno filmato l’assalto oltre a organizzare posti di blocco e ricerche in base alla ricostruzione delle possibili ciw di fuga prese dai componenti del commando.
Il bottino: cosa c’era nel caveau
Secondo le informazioni disponibili i banditi sono riusciti a impossessarsi del bottino che però non è stato ancora quantificato (si parla di cifre intorno ai 4-5 milioni di euro). Salvi i soldi soldi delle pensioni in pagamento nei prossimi giorni negli uffici postali della zona: erano conservati nel caveau che non è stato violato. "Nel bilancio – spiega una nota di Mondialpol – non ci sono feriti, i nostri sistemi di sicurezza hanno complessivamente retto alla violenza dell'attacco e i malviventi sono riusciti a impossessarsi solo di una parte del denaro contante presente in sede, e non del contenuto del caveau – il locale blindato, che costituisce il cuore dell'edificio –, non è stato espugnato, contrariamente a quanto riportato da alcuni mezzi di informazione. Nel contenimento dei danni hanno giocato un ruolo fondamentale le nostre procedure, affinate nel corso di quasi cento anni di storia, e la preparazione del nostro personale che ogni anno partecipa a migliaia di ore di formazione tra corsi obbligatori e aggiuntivi”.
La dinamica dell’assalto
I malviventi, almeno dieci, armati con kalashnikov e vestiti con mimetiche e giubbotti anti-proiettili, sono entrati in azione intorno alle 20,30: hanno accostato un escavatore al muro di recinzione della sede Mondialpol di Caniga, e sfruttando la lunghezza del braccio del mezzo meccanico hanno sfondato il muro dell’edificio. Contemporaneamente con una scala altri banditi hanno scavalcato la recinzione e sono entrati nella sede da dove hanno prelevato diversi sacchi di denaro, portati fuori sempre con la benna del mezzo meccanico e caricati su un furgone Fiat Ducato bianco, con cui poi si sono dati alla fuga in direzione Cagliari. Non prima di avere sparato contro le guardie giurate per intimidirle: una di loro che si trovava nella garitta di sorveglianza si è salvata grazie ai vetri anti-proiettili.
L’assalto in diretta sui social
L’assalto è stato anche filmato in diretta sui social. Da un palazzo vicino c'è infatti chi ha trasmesso per una decina di minuti in diretta social le immagini di quanto avveniva all'esterno dell'istituto di vigilanza, i rumori degli spari, la strada statale bloccata, il fumo dei veicoli dati alle fiamme in più punti, l'arrivo delle auto della polizia. Un altro video mostra l'escavatore introdotto dai banditi e usato per caricare sacchi col denaro prelevati dal caveau. Una coppia in auto ha filmato invece uno dei banditi armati e col volto coperto in una fase della fuga. In un altro video, girato sempre da un palazzo vicino, si vede un bandito vestito di nero che manovra l'escavatore mentre, col sottofondo degli spari, sfonda il muro dell'edificio incalzato dalle urla dei complici che gli forniscono indicazioni.
Nessun morto o ferito “per miracolo”
"Quello che e' accaduto ieri sera a Sassari è di una gravità inaudita. I colleghi sono sotto choc, ma fortunatamente stanno bene. Il parabrezza dell'auto di servizio ha resistito ai colpi di kalashnikov che i banditi hanno esploso contro di loro, solo per miracolo non c’è scappato il morto". Lo afferma, in una nota, Eros Retanda, segretario generale provinciale Sassari del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC). "Questo episodio gravissimo – prosegue – evidenzia come una sola pattuglia non possa fronteggiare eventi del genere e come sia indispensabile potenziare il controllo del territorio, soprattutto in una terra in cui l'escalation criminale non arretra. Già nel mese di gennaio – dice Retanda – abbiamo inviato una nota al Comando Generale illustrando la situazione del nucleo operativo radiomobile di Sassari, a corto di personale, con età media che rasenta i 48 anni e condizioni di lavoro logoranti dal punto di vista psicofisico. Serve una risposta immediata da parte dell'Esecutivo, affinché siano investite risorse per incrementare il capitale umano e potenziare quei reparti, come quello di Sassari, che urgono necessariamente di un potenziamento perché scarseggiano di personale. Ci solleva sapere che nessuno tra guardie giurate e colleghi dell'Arma abbia riportato conseguenze. Professionalità e fortuna – conclude – hanno scongiurato il peggio, ma in strada non ci si può affidare solo alla fortuna".
La rabbia del sindaco
"Il gravissimo assalto armato compiuto ieri sera alla sede della Mondialpol di Sassari allarma e provoca una grande rabbia. Assistiamo per l'ennesima volta in poco tempo all'entrata in azione nel nostro territorio di una criminalità organizzata e preparata, spregiudicata, senza scrupoli, che mina la sicurezza della nostra comunità e mette in pericolo la vita di persone comuni pur di raggiungere i propri deprecabili obiettivi”. È quanto dice, in una nota, il neo sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia.
Le pensioni sono salve
"Le pensioni sono salve. I soldi destinati agli uffici postali erano dentro il caveau, che non è stato toccato dalla rapina, e sono stati consegnati questa mattina nell'area del centro-nord Sardegna». A dirlo all'ANSA è Rita Achenza, responsabile area Sardegna Vedetta 2 Mondialpol in merito all'assalto di ieri sera nella sede dell'istituto a Sassari.