Mercoledì 4 Dicembre 2024
NICOLA PALMA
Cronaca

Morte Ramy Elgaml, l’amico esce dall’ospedale e va ai domiciliari. Le analisi: positivo alla cannabis

Fares Bouzidi, il 22enne alla guida della moto, è a casa della sorella e dovrà essere interrogato. Nessun segno di vernice sullo scooter ma è caccia a un testimone. Oggi i funerali a Bruzzano del 19enne egiziano

L'auto incidentata dei carabinieri e, nel riquadro, Ramy Elgaml

L'auto incidentata dei carabinieri e, nel riquadro, Ramy Elgaml

Milano – Fares Bouzidi è stato dimesso dal San Paolo e si trova agli arresti domiciliari a casa della sorella maggiore. Il ventiduenne tunisino è stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale all’alba del 24 novembre, dopo l’alt ignorato all’angolo tra via Monte Grappa e via Rosales e la rocambolesca fuga di otto chilometri conclusa alle 4 con lo schianto del suo TMax in via Ripamonti e la morte del passeggero diciannovenne egiziano Ramy Elgaml. Stando a quanto risulta al Giorno, gli esami del sangue hanno rivelato la positività al thc – uno dei maggiori principi attivi della cannabis – del conducente dello scooter, che finora non è stato interrogato dal giudice Marta Pollicino proprio per le sue condizioni di salute. Dopo i giorni trascorsi in coma farmacologico in Terapia intensiva e il delicato intervento chirurgico per i traumi al volto provocati dalla violenta caduta, ora Bouzidi potrà rispondere alle domande del gip e raccontare la sua versione dei fatti.

Sia lui che il vicebrigadiere del Radiomobile al volante della prima macchina inseguitrice sono stati indagati dal pm Marco Cirigliano con l’ipotesi di reato di omicidio stradale, in attesa che perizie e accertamenti tecnici stabiliscano se i due veicoli siano entrati in contatto prima che il motorino finisse la sua corsa contro il cordolo di un’aiuola e l’auto contro lo stesso semaforo contro il quale qualche secondo prima sarebbe andato a sbattere Elgaml riportando lesioni interne letali. Le immagini registrate da una telecamera comunale non danno alcuna certezza sull’eventuale urto: si vedono i mezzi quasi affiancati, ma non è chiaro se ci sia stata una collisione, in ogni caso fortuita; i rilievi della polizia locale non hanno evidenziato segni di vernice sulla marmitta del TMax né su altre parti della carrozzeria.

Le due persone sentite finora, il titolare del food truck all’incrocio con via Quaranta e un suo collaboratore, hanno riferito di aver sentito un botto fortissimo, ma non hanno saputo dare informazioni utili sugli istanti immediatamente precedenti. Tuttavia, i militari della prima sezione del Nucleo investigativo di via Moscova stanno cercando di identificare un altro uomo, ripreso da un occhio elettronico proprio davanti alla stazione di servizio, quindi a pochi metri dal punto in cui è avvenuto l’incidente: aveva la visuale frontale su TMax e Giulietta, e di conseguenza le sue dichiarazioni potrebbero essere molto importante per far luce sull’accaduto. L’inchiesta si sta concentrando anche su altri fronti. Una parte degli approfondimenti sarà dedicata alla ricostruzione minuto per minuto dell’inseguimento dalla zona di corso Como alla periferia sud di Milano, che avverrà attraverso l’analisi delle comunicazioni via radio tra i tre equipaggi che tallonavano il TMax e i colleghi della centrale operativa.

E poi c’è lo screening degli interventi delle forze dell’ordine di quella notte per trovare possibili compatibilità tra gli oggetti ritrovati nel borsello di Bouzidi (una catenina d’oro spezzata, 850 euro e uno spray al peperoncino) ed eventuali scippi o rapine con bottini simili. Intanto, stamattina sono in programma i funerali di Ramy, il cui corpo è stato restituito alla famiglia dopo l’autopsia e gli ulteriori approfondimenti medici disposti dalla Procura. Il rito funebre si svolgerà al cimitero di Bruzzano, con inizio tra le 11 e le 11.15: sono attesi anche il deputato Aboubakar Soumahoro e la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, che sabato scorso ha partecipato anche alla fiaccolata organizzata dagli amici del diciannovenne per chiedere “verità e giustizia”.