Giovedì 16 Gennaio 2025
NICOLA PALMA
Cronaca

Raid sessuale a Milano, in dieci contro due fidanzati. La ragazza di 19 anni: “Quelle mani mi toccavano ovunque”

Coppia circondata dopo una serata all’Alcatraz, prima la tentata rapina poi l’assalto. Arrestato uno degli aggressori: è un egiziano di 36 anni. Il racconto della giovane: “Hanno provato a strapparmi la borsetta e mi hanno palpeggiato”

Il trentaseienne è stato preso dai carabinieri

Il trentaseienne è stato preso dai carabinieri

MILANO – La coppia circondata e stretta in un angolo. Il gruppo di rapinatori che spintona i due fidanzati per costringerli a consegnare quello che hanno in tasca. La reazione delle vittime designate. Poi il raid sessuale, sorretto e amplificato dalla forza del branco: la ragazza, sotto choc, dirà di aver sentito quelle mani sconosciute che le palpeggiavano il seno e i glutei. La fuga degli aggressori, inseguiti dagli addetti alla security del vicino locale. L’intervento dei carabinieri e l’arresto di uno dei presunti molestatori, il trentaseienne egiziano Mohamed Hassan N., residente in provincia di Bergamo e fino a qualche giorno fa sconosciuto agli archivi delle forze dell’ordine.

Ora è caccia ai complici, una decina descritti come nordafricani. Un altro possibile sospettato, un ventenne egiziano residente in zona Navigli, è stato identificato qualche minuto dopo dai militari: la ragazza lo ha visto passare e lo ha segnalato agli investigatori dell’Arma, indicandolo come componente della banda pur non ricordando se abbia partecipato alla tentata rapina o al palpeggiamento.

Il luogo in cui è avvenuta l'aggressione

La ricostruzione della vicenda ci riporta alle 4.20 della notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana. Dopo aver trascorso la serata nella discoteca Alcatraz di via Valtellina, un ventunenne e una diciannovenne, entrambi italiani, percorrono pochi metri e si appartano sotto un porticato, vicino alle rampe del parcheggio interno del supermercato d’angolo con viale Stelvio.

Passano pochi secondi, e spuntano gli aggressori: stando a quanto si legge nella richiesta di convalida firmata dal pm di turno, si tratta di “dieci-dodici persone di etnia maghrebina”. Puntano al cellulare e al portafogli di lui e alla borsetta di lei, ma gli aggrediti, seppur in netta inferiorità numerica, riescono a resistere.

Non è finita: è in quel momento che la diciannovenne, studentessa universitaria fuorisede, viene palpeggiata nelle parti intime. Le urla dei fidanzati richiamano l’attenzione degli addetti alla sicurezza dell’Alcatraz, che si accorgono subito di quello che è appena successo e iniziano a rincorrere uno degli aggressori, che indossa jeans e giubbotto beige. I carabinieri della stazione Garibaldi, impegnati in un servizio di controllo straordinario in zona Centrale, assistono in diretta alla scena e intervengono subito, riuscendo a bloccare la fuga del trentaseienne egiziano. La ragazza lo riconosce senza ombra di dubbio: “Faceva parte del gruppo”.

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Il sopralluogo porta i militari a individuare una telecamera che potrebbe aver ripreso l’assalto: le immagini sono già state acquisite; e non è escluso che l’inchiesta per identificare gli altri aggressori abbia una svolta in tempi relativamente rapidi. Terminata la visita medica, la diciannovenne esce dall’ambulanza e nota tre ragazzi che stanno camminando sul marciapiedi opposto: ne indica uno in particolare ai carabinieri, che viene identificato. La Procura ha chiesto al gip la custodia cautelare in carcere per il trentaseienne arrestato in flagranza, sottolineando il rischio di reiterazione del reato da parte di una persona dalla “spiccata pericolosità sociale” che ha approfittato della “forza intimidatrice del gruppo”.

Poco meno di un anno fa, un’altra ventenne era stata violentata nello stesso punto: la vittima, una studentessa americana, era stata costretta a subìre atti sessuali da un coetaneo italo-egiziano conosciuto qualche ora prima in discoteca; pure in quel caso, si era rivelato decisivo l’intervento dei vigilantes dell’Alcatraz, che avevano fermato l’aggressore prima dell’arrivo della polizia.