Roma, 17 luglio 2023 – Rai nella bufera. Commenti razzisti e sessisti durante la telecronaca della finale dei Mondiali del trampolino femminile sincronizzato, in onda questa mattina su Rai Play 2, da parte dei telecronisti Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi. I due sono stati denunciati da parte di telespettatori alla tv pubblica, che si è subito occupata del caso avviando una procedura di contestazione disciplinare. "Un giornalista del servizio pubblico non può giustificarsi relegando a una 'battuta da bar' quanto andato in onda - afferma l’amministratore delegato Roberto Sergio -. Ho dato mandato agli uffici preposti di avviare la procedura di contestazione disciplinare e ho chiesto al direttore di Rai Sport Iacopo Volpi che faccia rientrare dal Giappone immediatamente il telecronista e il commentatore tecnico”.
Da domani – informa viale Mazzini – le telecronache dei Mondiali di nuoto, categoria tuffi, saranno curate da Nicola Sangiorgio.
Commenti razzisti e sessisti
Tra le espressioni dei telecronisti portate all'attenzione di Viale Mazzini c’è lo slogan “Fuma bene, fuma sano, fuma pakistano”. E ancora alcuni dibattiti tra i due: “Le olandesi sono grosse”. “Ma tanto a letto sono tutte alte uguali”.
Ma non solo. Un altro confronto è finito nel mirino: “Questa si chiama Harper, è una suonatrice d'arpa. Come si suona l'arpa? La si...”. “La si tocca?”. “La si pizzica”. “Si la do”.
Durante la cronaca della gara maschile di tuffi – con la prova di Riccardo Giovannini ed Eduard Timbretti Gugiu – il telecronista Lorenzo Leonarduzzi ha ‘modificato’ il nome dell’atleta azzurro. Riccardo è diventato “Liccaldo”. “I cinesi direbbero così”, la frase pronunciata in diretta.
I ‘precedenti’ di Leonarduzzi
Lorenzo Leonarduzzi non sembra essere nuovo a queste battute. Durante la telecronaca del rally di Monza, era stato protagonista di una battuta sessista giocando sul nome del pilota estone Ott Tänak. "Me ne hanno detta oggi una, mi vogliono far vincere 100 euro se la dico, mi hanno detto una battutaccia che io riferisco. ‘Donna nanak tutta Tanak’, l’hanno cambiata così in brianzolo o in fiorentino non l’ho capita", aveva detto il giornalista, per poi scusarsi successivamente. "Chiedo scusa ma era un po’ simpatica, abbiamo rifatto un adagio, non c’è nessun intento sessista, ho il massimo rispetto per le donne".
E ancora nel 2018 apparve sul profilo Facebook di Leonarduzzi un post che augurava buon compleanno ad Adolf Hitler. Un post che l'ex membro della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi denunciò: "Anche alla Rai qualcuno festeggia la nascita di Adolf Hitler. Parliamo di un giornalista che lavora per il servizio pubblico in un Paese in cui il presidente ha nominato senatrice a vita una vittima del nazismo come Liliana Segre", scriveva Anzaldi allegando alla denuncia social lo screen del post Facebook pubblicato dal giornalista Rai.
"La Rai chiarisca subito”
All’attacco le opposizioni, dal Pd al M5s ad Azione. "Apprendiamo a mezzo stampa di commenti razzisti e sessisti da parte di alcuni cronisti Rai durante la telecronaca della finale dei Mondiali femminili di tuffi. La Rai chiarisca immediatamente l'accaduto. Chiediamo, in caso di accertamento dei fatti, che per i suddetti telecronisti si prendano provvedimenti esemplari. Basta con commenti sessisti e razzisti, troppi sono diventati gli episodi”, ha dichiarato Stefano Graziano, capogruppo dem in commissione di Vigilanza sulla Rai.
L'episodio ha provocato sconcerto in azienda, anche da parte della presidente Marinella Soldi, e i consiglieri Francesca Bria e Riccardo Laganá hanno esplicitamente condannato le frasi su Twitter.
La giustificazione di Leonarduzzi
Leonarduzzi ha spiegato all'ANSA che si è trattato di “un fuori onda rubato per un errore tecnico”. “Avevo avuto indicazioni che in onda c'era il tg e non era prevista la diretta su Rai Play 2 - fa sapere -. Abbiamo cominciato a chiacchierare con il collega quando pensavamo di non essere in onda. Non c'era nessun intento di body shaming da parte nostra. Ora sono costretto a lasciare il Giappone, ma appena arrivo in Italia vado dai miei avvocati e intendo reagire per salvaguardare la mia dignitá”.