
Manifestazione contro l'omofobia (Lapresse)
Vittoria (Ragusa), 6 aprile 2019 - In branco, tutti minorenni, aggredivano giovani omosessuali. Ma sono stati scoperti - grazie all'aiuto delle stesse vittime e delle telecamere di sorveglianza - e identificati. Si tratta di undici ragazzi, quasi tutti under 18, ora indagati dalla squadra mobile di Vittoria. Il 'branco', in almeno due distinte occasioni, ha aggredito alcuni ragazzi: la prima aggressione risale al 14 dicembre 2018, nella centralissima via Cavour a Vittoria, quando il gruppo di minorenni ha aggredito e minacciato gravemente un ragazzo di 21 anni per via del suo orientamento sessuale. Il giovane è stato seguito, braccato come una preda, insultato e subito dopo aggredito con calci e pugni. In quella occasione l'intervento del gestore di una pizzeria in centro ha evitato il peggio: l'uomo ha preso le difese della vittima mettendo in fuga il branco e dando rifugio al giovane omosessuale.
Tre giorni dopo, il 17 di dicembre, sempre in via Cavour, è stata invece aggredita la delegazione dell'Arcigay, che era stata appena ricevuta in municipio proprio per attivare iniziative contro l'omofobia. Non appena usciti dal palazzo comunale, i tre giovani attivisti sono stati aggrediti da un gruppo ancora più consistente di vittoriesi, quasi tutti minorenni. Facevano parte del branco anche i 4 ragazzi che 3 giorni prima avevano aggredito l'altro giovane.
Gli inquirenti non hanno impiegato molto per individuare i responsabili dei due episodi: oltre ad avere analizzato le immagini degli impianti di videosorveglianza, è stata fondamentale la conoscenza del territorio e delle persone che frequentano le zone del centro storico di Vittoria. Quasi tutti i denunciati erano già conosciuti dalla polizia e questo ha permesso una rapida individuazione degli indagati. Che sono stati poi riconosciuti dalle vittime.
Il racconto lascia sgomenti: terribili insulti omofobi, aggressioni gratuite, calci e pugni dettati solo dall'omofobia. Quanto raccontato dalle vittime ha trovato riscontro nelle immagini di videosorveglianza. I giovani in un'occasione hanno seguito la vittima provocandola, insulti, spinte, fino a quanto uno di loro non ha sferrato un primo calcio, poi la difesa, una spinta per allontanarli e quindi la ferocia da parte di tutti gli aggressori, calci e pugni fino all'intervento del pizzaiolo. Durante gli interrogatori, alcuni dei giovani indagati sono scoppiati in lacrime e hanno ammesso le loro responsabilità, anche perché esortati dai genitori indignati per ciò che avevano commesso i figli. Ai ragazzini è stato notificato un avviso di conclusione indagini per lesioni aggravate dall'omofobia. Altri due maggiorenni sono indagati dalla Procura di Ragusa.