Martedì 5 Novembre 2024
LUCA BOLOGNINI, INVIATO
Cronaca

Ragazzi scomparsi, ma in paese quasi nessuno conosce Filippo Turetta. Viaggio a Torreglia

Gli abitanti del piccolo centro in provincia di Padova non sanno quasi chi sia il 22enne studente universitario. “Anche la famiglia non si faceva vedere molto in giro”

Torreglia (Padova), 15 novembre 2023 – Nessuno o quasi lo conosce. Nemmeno nel condominio di via Mirabello, dove Filippo Turetta vive con la famiglia, sanno chi sia il giovane che da sabato ha fatto perdere le proprie tracce assieme alla ex fidanzata Giulia Cecchettin. “Qua la gente viene a dormire e poi va a lavorare. A parte il mio dirimpettaio – spiega una ragazza che esce dal portone del palazzo a tre piani color pastello – qui non conosco nessuno. Ho scoperto dai telegiornali che faccia avesse Filippo. I suoi genitori? Non ricordo nemmeno di averli mai incrociati. Non suoni il mio campanello, che ho un bimbo piccolo”. E nel paesino in provincia di Padova, che conta poco più di seimila anime, nessuno sembra ricordarsi di quel ragazzo di 22 anni. Filippo, di fatto, è un fantasma. “Non sapevo nemmeno abitasse qui”, fa notare un’altra vicina che ha poca voglia di parlare.

La foto di Emergenza 24 sulle ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta (Ansa)
La foto di Emergenza 24 sulle ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta (Ansa)

I locali

Al bar – racconta una cameriera di uno dei locali più frequentati del piccolo centro – non lo abbiamo mai visto. Aveva 22 anni, è normale che non uscisse più qui in paese”. E anche in altri due caffè la riposta è la stessa. I Turetta non si facevano vedere molto in giro. A Torreglia, che si sviluppa tutta lungo un unico asse centrale, via Mirabello, si lavora e si dorme. Non c’è spazio per molto altro. Nel curatissimo parco pubblico dietro la casa di Filippo ci sono nove scivoli e altalene, ma il cartello che accoglie i bambini sembra uscito direttamente dal terzo canto della Divina Commedia: “Vietato giocare a palla, evitare i rumori molesti”. Si lavora e si dorme.

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I negozi

“Noi abbiamo qualche anno in meno di Filippo – racconta una delle giovanissime fornaie che gestiscono la panetteria che dà sulla rotonda centrale del paese – ma non lo conoscevamo. Era un toso (ragazzo in dialetto veneto, ndr) che non si faceva vedere in giro. Qua ci si frequenta finché si è putei (bambini, ndr) poi ognuno prende la propria strada. Alla sera qui non c’è nulla. Appena ci si può muovere, si va a Padova. Tra l’altro Filippo ha fatto le scuole ad Abano. È normale che avesse poche amicizie. Io gioco a basket nella stessa palestra dove si allenava anche lui, ma non ricordo di averlo mai incrociato”.

La pallavolo

Qualcuno però se lo ricorda. Luca Mazzon, dirigente della Libertas Volley, dove Filippo ha giocato fino a giugno del 2022, conosce bene i Turetta. “Per molto tempo hanno vissuto vicino alla trattoria Cicogna, dove lavoravano. Era un’attività molto conosciuta in paese. Quando hanno chiuso e si sono trasferiti in centro – racconta Luca Mazzon – ovviamente è cambiato tutto, ma sono una famiglia storica di Torreglia. Il condominio di via Mirabello è molto recente e ci vivono persone che non sono nate in paese, è normale che nessuno li conosca. I Turetta sono bravissime persone, una famiglia normalissima. Non ho mai colto segnali che potessero farmi pensare che poteva succedere quello che è successo. Filippo, per essere sinceri, non l’ho mai conosciuto di persona, ci siamo sfiorati: lui ha smesso di giocare quando io sono entrato in carica. Però non ho mai sentito dire nulla, dai suoi compagni o dal suo allenatore, che potesse essere un segnale di qualcosa che non andava. Speriamo possa tornare presto, noi tutti siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte”.

I dubbi

Ma in paese c’è anche chi crede che molti preferiscano tacere, che il fantasma di Filippo sia un fantasma di comodo. “Torreglia è così piccola – si scalda Fabrizio – che è impossibile non conoscersi. Alla fine la gente si fa i fatti propri è questa la verità. Perché immischiarsi in questa vicenda? Meglio fare finta di nulla e continuare a vivere la propria vita senza seccature”.

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