Catanzaro, 7 aprile 2022 - La ragazza uccisa da un branco di cani maremmani in Calabria era sua figlia. Simona Cavallaro aveva 20 anni. Era il 26 agosto 2021, l’orrore nella pineta di Montefiorino a Satriano (Catanzaro). Doveva essere una passeggiata con un amico per preparare un picnic. Invece Simona non ha avuto scampo. "Non riesco a odiare nessuno", ha scritto su Facebook il papà Alfio e lo ripete al telefono. Perché nessuno, dice, può riportare in vita la "sua Simona". Il padrone del branco, un pastore 45enne arrestato il 1 aprile e messo ai domiciliari con l'accusa di omicidio colposo, due giorni fa nell'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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Ragazza sbranata dai cani in Calabria, arrestato il padrone del branco. Le parole del papà Signor Alfio, lei posta spesso pensieri per Simona, nelle foto è radiosa. "Simona era pura, aiutava i ragazzi in difficoltà, metteva sempre tutti a proprio agio con il sorriso. Non l’ho mai vista triste, arrabbiata. Sorrideva sempre". Un amico ha scritto di lei, "ti voglio ricordare con quella risata, con quegli occhi pieni di gioia". "Simona per me è sempre stata una grande gioia. Mi ha regalato 20 anni di gioia. La conoscevano tutti. Tutti me ne parlano. Il Comune di Soverato le ha dedicato un’area verde in una villa, il suo ricordo è così vivo". Com'era, Simona?
"Aveva finito la ragioneria e si era iscritta a Economia e commercio. Le piaceva studiare ma non era una secchiona. Amava stare in compagnia ma non frequentava discoteche, non frequentava locali. Anche il tatuaggio che si era voluta fare rispecchiava il suo carattere, una mongolfiera, ma il pallone era un bouquet di fiori". Lei ha scritto su Facebook, dopo aver saputo dell’arresto del padrone del branco: non riesco ad odiare nessuno. "Non c’è motivo di odiare. L'odio rovina la vita. Non riesco a odiare i cani, sono un amante degli animali. Non esiste un cane malvagio o cattivo, è come l’uomo lo abitua. E in un certo senso mi dispiace anche per il pecoraio. Avrà sicuramente i suoi problemi, i suoi dispiaceri, i suoi rimorsi". È andato nella pineta? "Sì, il giorno dopo, anzi la mattina alle 5. Dovevo farlo. E lì ho sentito la presenza di Simona. Anche mia moglie me l’ha detto. Alfio io l’anima di Simona non l’ho percepita dentro la bara, l’ho sentita nel bosco".