Messina, 12 agosto 2015 - Si fa sempre più strada la pista dell'ecstasy nelle indagini sulla morte di Ilaria Boemi, la 16enne trovata morta sullla spiaggia del lungomare Ringo a Messina. Ci sono due persone indagate: una sedicenne che avrebbe ceduto la droga alla ragazza, e una diciottenne, che secondo gli investigatori avrebbe acquistato la sostanza stupefacente ingerita da Ilaria. La polizia oggi ha sentito anche giovani nel tentativo di scoprire i pusher dell'ecstasy che potrebbe essere stata fatale per Ilaria.
LE ANALISI - Nel sangue di Ilaria i medici hanno trovato infatti tracce di metamfetamine, oltre che di alcol: ma si dovrà attendere i risultati delle analisi tossicologiche per avere piena conferma sulle cause del decesso. Nella notte gli investigatori della Squadra mobile hanno sentito varie persone, quasi tutte giovanissime, per rintracciare il pusher. Tra queste una coetanea di Ilaria, sospettata di averle passato la droga. A fare il suo nome sarebbero stati due amici (un'altra sedicenne e un maggiorenne) che erano con la vittima al momento del malore e che si sono dileguati prima di chiedere a un ciclista di passaggio di dare l'allarme.
DENUNCIATA A PIEDE LIBERO - La 16enne che avrebbe dato dell'ecstasy a Ilaria Boemi è ora indagata per cessione di sostanze stupefacenti. La denuncia in stato di libertà, che potrebbe aggravarsi con la contestazione del reato di morte come conseguenza di un altro delitto, è stata formalizzata dalla Procura per i minorenni di Messina. La polizia di Stato sta cercando di verificare la sua testimonianza.
L'ECSTASY CATTIVA - Secondo quanto riportavano ieri alcuni quotidiani, domenica sera la ragazzina, dopo aver bevuto alcune birre in compagnia degli amici nel centro di Messina, si sarebbe successivamente allontanata per cercare una pasticca di ecstasy. E l'ipotesi fatta dagli investigatori era stata subito quella di mdma 'cattiva'. "Se dovessimo trovare conferma - spiegava ieri il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita - avvieremo controlli anche con le altre procure che trattano casi analoghi per verificare se in Italia stia girando dell'ecstasy letale". Solo 10 giorni fa infatti Lamberto Lucaccioni, 16 anni, si accasciava al Cocoricò di Rimini, stroncato da un'overdose di mdma. Comunque, precisano gli inquirenti, "la possibilità che la ragazza sia deceduta a seguito dell'assunzione di droga è concreta mentre la possibilità che vi sia della droga letale in circolazione è soltanto un'ipotesi investigativa sulla quale stiamo lavorando".
"ILARIA NON ERA UNA DROGATA" - I funerali di Ilaria si sono celebrati questa mattina in un clima di estremo riserbo. Prima di entrare in chiesa però - ma anche ieri durante un momento di ricordo nella parrocchia di Santa Caterina - familiari, professori e compagni di classe di Ilaria hanno voluto difendere l'immagine della 16enne: "Non era quella che è stata descritta e che appare sulle foto di Facebook, era una ragazza splendida, buona, educata". Secondo le sue compagne di classe "i media hanno puntato sull'apparenza estetica, ma caratterialmente Ilaria era tutta un'altra cosa" - ribadiscono le sue compagne di classe. "Mia sorella era una bambina, aveva solo 16 anni e tanta voglia di vivere - dice il fratello, Lillo Boemi, parlando con la Gazzetta del Sud - Non faceva uso di stupefacenti. Se le analisi diranno il contrario vuol dire che qualcuno le ha messo qualcosa in un cocktail che aveva bevuto poco prima".
L'ADDIO - Una grandissima folla si è stretta stamani nella chiesa valdese di via XXIV maggio a Messina. La bara bianca era ricoperta di fiori, accanto ad un grande cuore. Ad accompagnare il feretro con la famiglia, c'erano decine di amici e compagni di scuola, oltre ai tantissimi messinesi che hanno voluto rendere omaggio alla giovane. Non è mancato neanche il sindaco peloritano, Renato Accorinti, colpito da questa giovane vita spezzata. Fuori dalla chiesa tanti palloncini e alcuni cartelloni con frasi dedicate a Ilaria.